...CONTENTI?
venerdì 25 ottobre 2013
BENDATI & BANDITI.
Quando un profumo piace, si torna ad acquistarlo. Sembra una cosa semplicissima.
Si entra nel negozio si chiede il profumo cui si è affezionati, si paga e va.
Ma il profumo che compriamo quest'anno è lo stesso dello scorso anno? Forse.
E se tra un flacone e l'altro fossero passati diciamo 3 anni? Difficile.
E se di anni dal flacone finito a quello di nuovo acquisto ne fossero passati 5? Impossibile.
I profumi vengono riformulati continuamente, non è per forza cattiveria e non sempre calcolo: ci sono moltissime variabili in gioco.
La materia prima, se chimica, può non essere pura come quella utilizzata precedentemente, può essere contaminata, può essere invecchiata (ossidata, mezza polimerizzata, etc). Nel caso dei naturali la parte oleosa di fragranza cambia in base alla coltura, a come ha reagito al clima, al tipo di raccolta, di estrazione e di stoccaggio.
Poi ci sono gli errori frequentissimi di laboratorio dove le dosi possono subire variazioni dovute a peso specifico mutato o ad errori degli addetti all'assemblaggio.
Infine ci sono continue regole in mutamento, ingredienti che vengono bandìti (a seconda dell'umore del direttivo dell'IFRA), sostituiti, emulsionanti, conservanti, antiossidanti, coloranti. Per motivi vari.
Poi scientemente si decide di cambiare una formula in sordina per motivi di costi principalmente ma a volte anche per lamentele ripetute che portano il produttore ad assecondare il cliente (se tutti gridano la rosa sa di geranio! alla fine qualcosa per togliere il geranio lo provano a fare).
Gli errori a volte sono disarmanti, Creed per es. con il misterioso facile e vendutissimo Aventus ha sfornato talmente tante variazioni sul tema dell'ananas da non permettere agli affezionati all'orr*** fragranza di capire cosa accadesse, si pensava persino a falsi immessi in commercio da chissà quali marziani e invece erano tutte creedinate.
In fondo una casa nata sul finire degli anni '70 del 900 e che lavora con profitto a quanto ci risulta solo dagli anni '80 (e non dal 1700 e rotti) questi errori di gioventù se li può anche permettere. Unico rammarico i prezzi, costano un fottìo e non sono prezzi spiegabili qualitativamente...
Ma torniamo in asse: quando si torna ad acquistare il proprio profumo preferito come si fa?
Di solito c'è un tester... Piccolo enorme problema: spesso il tester è della produzione precedente.
Capita una volta su due che il tester abbia almeno 3 anni mentre i flaconi di vendita siano appena arrivati.
Per loro è meglio. Più vecchio è il tester e quindi la formula nel tester, più vi sentirete a vostro agio, e per forza... è quello a cui eravate abituati, poi a casa lo si prova e... sorpresa!
Non è buono come quello, allora vi diranno la volta successiva, tanto ormai l'avete aperto... non lo potete rendere. Vi diranno, eh ma dipende dal suo stato d'animo, perché è lo stesso (non sono le commesse a tirare pacco, per come le selezionano quelle è già tanto se la mattina riescono ad allacciarsi le scarpe da sole...
I "servizi clienti" dei vari brand o delle case di moda, dicono da 1000 anni sempre la stessa cosa: gentile cliente bla bla bla è sempre quello, sei solo allucinato (detto in modi più gentili ma alla fine questo vogliono farti credere che sei tu che hai il naso tarato male)...
E pensare che basterebbe avere l'occhio allenato. Anche se...
Stanno imparando a rendere sempre meno visibili i segni esteriori dei profumi riformulati.
Ma allora è una congiura?
Fino a 10-20 anni fa circa, erano più rispettosi delle formule dei profumi, veramente.
Oggi invece siamo nell'epoca dell'immagine al centro dell'universo sensoriale. Vale più il testimonial del succo.
Oggi si vendono le scatole, del succo gliene importa sempre di meno, per non dire che gliene frega niente (sia mainstream che nicchia, che poi spesso sono prodotti dalle stesse persone)...
Vedi Invictus, Spicebomb, Aventus, Blue, Declaration, 1 Million, tutta roba che messa nei deodoranti AXE lascerebbe invariate le vendite.
Sulle riformulazioni un'ultima considerazione:
Ci sono casi in cui la riformulazione è migliore del vintage, rarissimi casi ma ci sono. Poche illusioni: 1 su 20.
Quanto ai vari Brand, solo due marchi sono attentissimi alle riformulazioni nel rispetto totale del cliente... ma ne parleremo in altro post.
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