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giovedì 6 giugno 2013

Edward Molyneux, e la cappellaia.

L'accompagnamento audiovisivo del post è:


Chris Cornell, You Know My Name.
(Casino Royale Soundtrack).
Edward Molyneux

Stelle nascenti della moda parigina anni 20 sono Edward Molyneux, Jean Patou, Madeleine Vionnet, e Gabrielle Coco Chanel (la cappellaia). Dal 1921 al 1924 è un bel casino. Tutti questi parigini incontrano difficoltà dette della hemline dell'orlo degli abiti, troppo lungo. Dall'America arrivano nuove richieste, ma intanto gli abiti sono prodotti. Proprio in quegli anni si tentano altre vie, visto che con i vestiti è un casino, proviamo coi profumi?
Chanel non sa un fico secco (quando diceva "solo sono una sarta" la sua non era modestia, era sincerità), a Coco basta qualcosa di strano e di complicato e forte, ma si spiega come un armadillo.
Ernest Beaux porge diverse prove, va bene... butta là, nemmeno si fa la fatica di rinominare le prove, rimangono i numeri sui flaconi.
Piace il 5° flacone alla str**** e va bene.
Flacone che pare sia stato poi scombussolato per errore dal Beaux che versò troppe aldeidi nel contenitore madre, dal quale si sarebbero ottenuti i primi falconi destinati alla vendita, un vero casino. Chanel N°5 è la storia di un profumo nato per caso, e senza entusiasmo.
Edward Molyneux ha lo studio al N°5 di Rue Royale.
Lo stilista e la sarta si conoscono, e sono amici, così decidono date le coincidenze di sfidarsi, per mettere pepe al nuovo business.
Fanno una scommessa ed escono nel 1921 i due N°5, su chi avrebbe venduto di più.
Vince Molyneux nei primi anni, e per forza, è uno serio e stimato, veste anche i reali d'Inghilterra:



mentre la cappellaia non sa fare altro che abitini oggi diremmo stile ZARA



Coco Chanel era un'arrivista ed una c******: « Per prima cosa io non disegno” ripeteva: ”non ho mai disegnato un vestito. Adopero la mia matita solo per tingermi gli occhi e scrivere lettere. Scolpisco il modello, più che disegnarlo. Prendo la stoffa e taglio. Poi la appiccico con gli spilli su un manichino e, se va, qualcuno la cuce. Se non va la scucio e poi la ritaglio. Se non va ancora la butto via e ricomincio da capo… In tutta sincerità non so nemmeno cucire. »

Fino al successo del tubino, la piccola cosa nera del '26 per Coco sono c**** (debiti, prestiti, boc*****)... Anzi neanche quelli, dato un certo suo lesbismo nemmeno troppo celato.
Cinq di Molyneux vince la sfida il primo decennio è suo, poil'altro, N°5 di Chanel, avrà la meglio, ma nel dopoguerra di nuovo giù: N°5 finirà nei minimarket a due soldi per riprendersi solo dopo tanta polvere. 
Chanel oggi, grazie alla nuova gestione Wertheimer(Alain)-Lagerfeld anni '70 e '80, ha superato il proprio passato, diventando un grande marchio, con prodotti di altissima qualità.
Quanto all'agiografia della Signora Chanel (a cui ormai siamo assuefatti), beh... è un puro capolavoro di marketing (si pensi all'abuso fatto post mortem di quella piccola frase di Marilyn Monroe), senza oggettive corrispondenze storiche. Balle, che i blogger di tutto il mondo ripetono da perfetti ebeti.
Molyneux non era un sarto, era un talento del design ed era un Lord, un uomo di capacità, cultura e raffinatezza.
A Molyneux piacevano le cose belle e poi i soldi, a Madame Chanel piacevano i soldi, e poi chi si è visto si è visto.
Lo stesso Lagerfeld ha ammesso un paio di anni fa che Coco Chanel copiava lo stile di Jean Patou ad esempio, senza il quale non avremmo avuto il revival nel tardo dopoguerra del marchio della due C intrecciate.
Coco Chanel non era un genio, era una donna che come s'usa dire aveva le palle, una donna mascolina che andava avanti a craniate, e scendeva a patti con il diavolo (accettava qualsiasi utile compromesso) pur di sentirsi vincente.
Queste sono differenze sostanziali.
Si diceva di Molyneaux che era la scelta doverosa per sentirsi "GIUSTE", alla moda ma originali con gusto, mai prevedibili:
"The designer to whom a fashionable woman would turn if she wanted to be absolutely right without being utterly predictable"  Caroline Milbanke.
Per chi avesse voluto essere impeccabilmente vestito a Parigi nel 1930 non c'era altro couturier a patrocinare l'eccellenza diverso dal capitano. 
Era Lui e non Chanel a vestire i reali di mezza europa, 



l'alta società parigina e britannica, 




attrici quali Greta Garbo, Gertrude Lawrence, Margaret Leighton, e Vivien Leigh.



Incredibilmente chic, se fosse vissuto oggi lo avremmo potuto chiamare Tom Ford.

Molyneux appare modernissimo in una delle sue più celebri frasi:
"non si è mai troppo ricchi o troppo magri" 
(Abercrombie & Fitch? che volgare banalizzazione della magrezza)!



Captain Molyneux con Madame Lanvin

Nato nel 1891, Edward Molyneux vinse un concorso sponsorizzato da Lady Duff Gordon (la sarta Lucille e anche una passeggera sul Titanic) per uno schizzo di un abito da sera. Dopo aver servito come capitano di fanteria con il duca di Wellington nel Reggimento dell'esercito britannico durante la prima guerra mondiale, (e dopo avervi perso un occhio), finalmente aprì il suo salone di Parigi nel 1918, appena libero dall'impegno come militare nelle I^ Guerra Mondiale. 
Con Lady Diana Cooper
Negli anni '30 la Molyneux produceva abiti snelli in bianco satinato, blu navy e nero; suoi gli abiti da sera con pelliccia di volpe d'argento gettata sopra la spalla divenuti presto simbolo di eleganza. I suoi progetti erano ritenuti di una classe superiore. Ha vestito le donne più eleganti del mondo fino allo scoppio della seconda guerra mondiale quando fuggì da Parigi a Londra era il 1940.





Luca Turin si è detto sconvolto dalla altissima qualità di campioni d'epoca di "Cinq" di Molyneux, straordinari profumi orientali con nota iris simili a Shalimar (che è però del 1925).
Luca Turin ha detto: "Cinq è l'unico iris orientale che io conosca".
Non sono chiare le date, se davvero Cinq fosse precedente al 1925 avremmo da riscrivere la Storia della Profumeria.
E N°5 di Chanel, che era e rimane un eccellente profumo, dovrebbe fare e su diversi fronti, più di un passo indietro.
La produzione di Cinq detto anche Le Parfum Connu, il Profumo Noto, cessa verso il 1970.


Durante la seconda guerra mondiale il Capitano, così era conosciuto, medita, dipinge e studia i materiali destinati alla profumeria, ha operato fuori Londra per tutta la durata del conflitto e torna a Parigi nel 1946. Tuttavia la sua salute non era la stessa, soffriva di problemi di vista ed era stufo, così nel 1950 chiuse le sedi parigine e londinesi e si ritirò in Giamaica. Dipingeva, come detto, e collezionava Arte, aveva inoltre investito denari in piantagioni, nel sud della Francia, di specie selezionate di garofani, rose, gelsomini, destinati all'alta profumeria.
Il Capitano, raccolse in vita una vasta collezione d'arte impressionista, tra cui dipinti di Picasso, Monet, Manet e Renoir.
Christian Dior lo ammirava molto, e pare gli abbia venduto qualche Picasso: prima di darsi alla sartoria infatti, Dior aveva lavorato come gallerista.
Ah, bien sûr: anche Cristobal Balenciaga è annoverato tra gli ammiratori del Capitano.
Nel 1965 si sente di nuovo ispirato, e stanco di oziare ritorna con il nipote come braccio destro con lo "Studio Molyneux", con una linea di alta qualità easy to wear, ottenendo recensioni contrastanti. Si ritirò di nuovo nel 1969, ma Studio Molyneux proseguì sotto la direzione di suo cugino John Tullis fino alla chiusura nel 1977.
Edward Molyneux morì nel 1974 all'età di 83 anni.
Nel 1974-75 esce (pur essendo la Molyneux Parfums gestita da tempo da terzi) l'ultimo profumo Molyneux creato con la partecipazione dello "Studio Molyneux", è opera postuma dedicata al Capitano:

Non è chiaro se fosse la sua fragranza personale, la preferita, o qualcosa del genere.
Viene chiamato Pierre Dinand per disegnare la bottiglia in perfetto stile seventies, sulla fragranza originale il mistero è fitto.
Successo immediato, dal 1975 al 1980 (epoca della riformulazione ahinoi) Captain Molyneux è un successo di vendite al maschile, con linee complete. I prezzi per l'epoca sono abbastanza alti (nei listini del '76 Captain de Molyneux era ben più costoso di Pour Monsieur de Chanel e lo si vendeva molto di più), non è un profumo per la gente comune; ci penseranno le successive riformulazioni ad abbassarne gli standards, cose tristi che storicamente accadono a tutti i profumi.

Edward Molyneux nel 1974.


2 commenti:

  1. Grandiiiiii, sono sempre stata una estimatrice dei profumi Molyneux, ma non conoscevo bene le storie della moda, sapete ho studiato altro :P
    Ho sentito molto parlare di Cinq e del mitico Captain da uomo ma sono impossibili da trovare, dove potrei trovare questi due profumi secondo voi?
    Grazie e complimetissimi per i 200 mila lettori, da quando ho scoperto il vostro sito e mi sono iscritta vi leggo ogni giorno.
    Complimenti ancora e grazie.
    Stella.

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    Risposte
    1. Cinq non sappiamo a chi indirizzarti, per Captain le cose vanno incredibilmente meglio perché un nostro amico ha fatto l'impossibile e ci ha preceduti giorni fa con questo annuncio un poco perso nella rete che qui riportiamo (sono gli stessi pezzi che abbiamo qui noi 4, splendido il ritrovamento, ma semmai te ne parlerà lui):

      http://annunci.ebay.it/annunci/collezionismo-e-fai-da-te/padova-annunci-padova/captain-di-molyneux-introvabilissimo/48510129

      Ciao e grazie delle parole gentili.
      J!

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