Il prezzo degli olii essenziali è sui mercati mondiali ancora in calo e praticamente ai minimi termini, sembra sia stato toccato il fondo: molti agricoltori minacciano di passare ad altre colture più redditizie come riso, orzo, etc.
La crisi europea e americana ed in senso più ampio globale, non lascia prevedere uscite rapide dal presente impantanamento, l'invadenza degli strumenti in mano al Cartrello dei soli e soliti 4 tentacolari produttori di aromachemicals al mondo, infligge il colpo finale a molte produzioni accusate a volte in modo esagerato di costituire minaccia per la salute umana.
I rivenditori però ci speculano, ricaricando troppo olii essenziali e assolute, co2 o estratti analoghi ed infine al dettaglio vengono inflitte ai consumatori batoste da KO. Truffe con prezzi esagerati o con prodotti adulterati a più livelli al punto che spesso nel costosissimo olio di rosa ci si trova citronellale, geraniolo e aromachemicals e persino jojoba fino al 90% del prodotto (che viene venduto al solito come tutto naturale, bla, bla, bla).
Per restare in tema, l'olio di citronella è quasi tutto cinese e la produzione supera le necessità dei mercati, il suo prezzo è insignificante per non dire nullo. Molti produttori hanno abbandonato le colture negli ultimi due anni o le hanno soppiantate con altre di tipo alimentare.
E che dire degli olii di agarwood, abbordabili nel prezzo, che però sono in verità aromi su guajaco e legno di cedro?
L'unico olio essenziale che resiste sui mercati è il cannella, la cui domanda nei paesi bric è aumentata, ma si parla di cifre molto modeste, anche se ragguardevoli rispetto al calo o crollo generale della domanda.
Le resine terpeniche vanno malissimo, nemmeno il settore vernici assorbe trementine varie, vengono ormai dirottati al settore dei combustibili.
Come vanno gli aromachemicals? Bene, la produzione è in crescita, i prezzi sono stabili ma in alcuni casi si registrano impennate.
Ci ha colpiti un fatto: il dietilftalato (DEP), messo quasi al bando in prodotti per l'infanzia rimane richiestissimo, il suo prezzo rimane stabile o aumenta, lieve calo in europa ma balzo in avanti nel resto del mondo.
Bandiera bianca per vanillina ed etilvanillina invece, i cinesi ne producono troppa e il prezzo cala.
Rimanendo ai confini del nostro paese? Situazione assurda, prezzi vertiginosi, frequentissime adulterazioni, certificazioni volutamente illeggibili e altre amenità.
All'estero si incontrano situazioni analoghe ma anche esempi di attenzione al consumatore e di spiccata onestà, occorre sapere quello che si compra, e non fidarsi di parole o slogan roboanti come cazzate.
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