Ante Scriptum:
Il profumo veramente esclusivo deve attenersi al termine "excludere" da "exclusus", chiudere fuori tutti gli altri. Il porfumo veramente esclusivo è quello del quale solo tu hai le chiavi...
Quali sono i profumi esclusivi? Lo diremo prossimamente, con motivazioni ed affermazioni corroboranti la solidità delle nostre tesi...
Esistono solo pochi profumi buoni e molti profumi cattivi: avanzare pretese di nicchia è ormai solo un modo per squalificarsi da soli.
La profumeria di nicchia (ammettendone l'esistenza) è un pugno in un occhio, terminologicamente un insulto all'intelligenza: concettualmente possibile, è nella realtà una totale fro**, un'allucinazione indotta con vari metodi e mezzi rincoglionenti.
Dalla nostra faticosa ultima ricognizione nel mondo della sedicente nicchia sono emersi nuovi fatti allarmanti. I profumi vengono prodotti con gli stessi materiali, dagli stessi addetti, presso gli stessi stabilimenti e negli stessi giorni in cui nei laboratori ******** vengono prodotti profumi low cost o destinati alla detergenza, i costi di produzione sono sovrapponibili.
Molti credono che il Brand crei il tal profumo, in realtà il Brand se ne frega del profumo su cui apporrà il proprio logo e neppure progetta il profumo, semplicemente chiama un rappresentante e gli pone la richiesta: "ahò, fàcce rìde (facci ridere)", "profumo nuovo, profumo che costi poco e duri tanto"...
Più o meno come alcuni dei nostri lettori, anche le pretenziose aziende o aziendine di nicchia procedono alla ricerca dell'occasione, prelevando por****** dal cestone delle offerte dei materiali aromatici o dal bidone della monnezza, dipende dalla disperazione...
Il rappresentate di fatto è un terzista, prende il nome e le intenzioni confuse del committente e decide in autonomia spesso persino il nome del profumo.
Oggi i profumi vengono prodotti col ****, e vivono di ****.
Se ne hanno, sopravvivono; altrimenti vengono ovviamente interrotti e finiscono nel cestone o vengono ritirati e a volte persino distrutti.
Oggi il lavoro svolto in profumeria da He**** o Gu****** (per nominar di getto due marchi storici ed affidabili) è, nonostante acquisizioni e cessioni di sovranità, nettamente superiore qualitativamente a quello svolto dal 90-95% della nicchia, zeppo mare di marchi registrati deme****** nei nomi e nei loghi, che appaiono e scompaiono e raramente sopravvivono al tempo che passa. Più raramente prosperano, ma la sopravvivenza non è quasi mai reale merito, galleggiano corrompendo, simulando attivi nelle perdite, millantando successi, comprando premi ridicoli, testimonial e persino se possibile la speranza, di galleggiare o ricavarsi uno spazio di sopravvivenza, una nicchia.
La nicchia alla fine dei conti è un luogo tra la fossa del cimitero, la tromba delle scale, la buca di una turca, la protezione dalla pioggia di una catapecchia pericolante...
I marchi di nicchia telefonano ai laboratori del Cartello e chiedono di essere visitati da un incaricato, pagando un poco di più ottengono per qualche anno un effetto speciale esclusivo, il captive, che altro non è se non una sostanza chimica strana che ci si augura "piacerà al cliente finale".
Il "volevo rappresentare BLA BLA BLA" successivo è pura scemenza, straparlare è la regola, non è richiesto contributo all'intelligenza.
Poi è vero: ci sono anche le slambrottanti o gli slambrottanti, cioè esistono pazze e pazzoidi che mescolano a c**** materiali chimici e più raramente naturali (termine molto discutibile quest'ultimo in bocca a profumieri del tutto ign****** in botanica, biologia e chimica). Non si ravvisa innovazione, non si osservano talenti di artisticità: solo monetine che pretendono di valere come dobloni d'oro quando sono e restano miseri centesimi di rame.
Gli slambrottanti pasticciano, etichettano, riempiono flaconi, sperperano denaro che spesso non è del tutto "loro" (banche, genitori, etc), somigliano a certi giocatori d'azzardo, lo stile è lo stesso...
Ma si salva qualcuno? Dobbiamo proprio rispondere? Parliamo di Italia o di mondo? Sapete che "far di tutta l'erba un fascio" non è un modo sobrio di tagliare e intrecciare: ebbene qualcuno di sensato, qualche azienda rispettabile che meriti incoraggiamento o persino lodi... sì, esiste. Ma in questa cornice critica indicare un profumo od un brand specifico, determinerebbe troppo risalto, non indicheremo perciò qui i migliori della classe, come non abbiamo indicato i peggiori.
Quanto alla montagna di profumi col cartellino oltre i 100 euro che spariscono nel nulla... Non avete idea della m**** che torna al grossista ogni anno per finire in Ucraina, Russia o Terzo Mondo. Ci sono cocci di profumi di nicchia persino tra i rifiuti tossici campani, sotto metri di altri rifiuti speciali non trattati...
Oggi abbiamo incontrato un simpatico e potente commerciante di profumi di grande distribuzione e di nicchia italiano, che ignora che noi si sia autori del Blog/Sito di profumeria più letto d'Italia, che per scaricare la tensione ha ri-nominato una categoria di prodotti esattamente come noi si usa fare da qualche anno.
Egli ha condiviso con noi il suo pensiero, la sua competenza e la sua erudizione in materia chiamando continuamente tra l'ironico e il disperato "profumi di minchia" tutti quei profumi col cartellino pompato, destinati solitamente a profumerie specializzate in snobismo...
"Profumi di minchia perché solo un minchia come me poteva riempirsi il magazzino di tanta ***** così, ora per venderla eccola là (indicando una parete di profumi misti), 70% di sconto"...
E ancora: "capisco la gente che li prova e non li compra, ditemi... perché questo dovrebbe costare 300 euro (esibendo un flacone di *****), la signora vuole un buon profumo sente questo (mouillette e spruzza ******) e poi sente J'Adore... Secondo voi cosa compra? Ecco...
E ha ragione, perché J'Adore è un buon profumo (mouillette e spruzza la versione L'Absolu), oppure Shalimar (altra mouillette per l'EDP)... è ancora un ottimo profumo...
ma questo è un profumo di minchia, fa s***** e deve costare come un terzo di stipendio per dare l'idea di valere cosa? Questo sa di rose ma non contiene niente di rosa naturale, P@ris di YSL è uguale. Ma YSL non è di nicchia, costa poco...
A me un profumo di minchia costa... [etc, etc].
Di minchia, del belìn, tutto per non dire del c****"...
"Ecco, l'ho detto, quelli di minchia sono profumi del *****, io ci ho perso un sacco di soldi e pure qualche cliente, perché per vendere questa ***** devo mandare quelle là (le commesse) a farsi riempire la testa di c****** utili a imbrogliare il cliente, tutte p****; esclusivo, naturale, artistico, ma non è vero un *****!
...
E i morti di fame che arrivano qua e mi dicono di tenere la roba in un angolino la vendi bene non la vendi pazienza? Fanno conto vendita, tanto per non buttarli via? Li buttino via che io sono pieno, e ne ho le ***** piene di profumi da pavimenti! Non è roba buona quella che non vuole nessuno.
Io ho clienti che vengono e mi chiedono ancora, dopo 30 anni, i primi Nino Cerruti, i Molyneux che non li fanno più, o i primi Guy-Laroche, perché? Perché era roba seria, di altissima qualità, che è rimasta non a caso nella memoria e nel cuore di tante persone.
I lanci degli ultimi 10 anni sono badilate di *****, e vale per tutti (sissignore, è mooolto inca***** oggi)...
Ma poi è sbagliata come presentazione, ma che lusso c'è in questo profumo qui che costa 250 euro e fa s*****? E' di lusso solo perché è caro... E' fatto male, non è nuovo, non è originale, ma costa un fottìo (un sacco)... Che nicchia è che è fatto peggio di un Do*** & Ga***** qualsiasi che vendo col 20% di sconto?
Ma non mi fate pensare a quella roba là (mezzo negozio solo "nicchia"), si vende solo qualche Cr**d perché fa profumi facili anzi diciamo s****** che la gente sempliciotta trova buoni, piano... su 40 fragranze ci riforniamo solo di 3, le altre staranno lì fino a quando sarò stufo di vederle"...
Ecco, Cr**d non fa schifo, ma questo secondo voi posso venderlo a 180 euro? Ecco... e infatti non si vende...
"Chi tiene su il business è Di*r, B*ss, D*lce e Banana (Dolce & Gabbana), Cioè (Chloè), Canel (Chanel), molta gente li pronuncia così, io dico sempre ai miei dipendenti che il cliente ha sempre ragione, specialmente quando fa involontariamente ridere...
E non avete mai avuto a che fare col cliente che vuole il profumo con la scatola rossa e la scritta blu, quello è il migliore"...
Confidenze che si fanno a clienti piacevoli (siamo solitamente gradevoli) e forti (spendiamo tutto in profumi per farla breve), loro malgrado blogger ma in incognito.
Jicky 2.0 esiste, anche in assenza di presenza fisicamente definita.
PS
Notato che sul finire del post la spara-asterischi era scarica?
In realtà non serviva nessun asterisco, ma ****** ha voluto metterli perché voleva contribuire a sterilizzare il post dalla pubblicità... sono messi a c**** e sono decorativi, li lasciamo perché fanno tanto decorazioni natalizie...
PPS
Il commerciante ha riferito che i primi Amouage erano/sarebbero stati eccellenti, mentre oggi da riformulati sarebbero meno raffinati. Pessimi i recenti, i migliori da uomo Gold e Lyric (il più venduto è Lyric... colpa di Jicky 2.0? merito dello "spionaggio industriale" ai danni de Le Parfum N°1 di John Galliano? BOOOH)!? Mai preso un centesimo per dire bene o male di un profumo, e si noti: quando Jicky 2.0 parla male di un profumo fa comunque del bene: i Blog "lecchini & bocchini" non sono credibili, mentre due righe di Jicky 2.0 spingono a cercare, a provare, a verificare e... ad acquistare.
Molta profumeria, se non passa attraverso le nostre forche caudine, semplicemente... NON ESISTE.