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NN, 2013 |
Heidi Slimane (us. call. hedi, dir. art.) è il tizio che ha preso in mano Yves Saint Laurent negli ultimi tempi, ebbene? [...] il tizio ha subito avuto la blasfema idea di togliere Yves, per ridurre il brand a Saint Laurent, nel nuovo suono "località turistica", senza più nome proprio... SLimane è Saint Laurent...
Il vile Slimane, perché non ha proposto di fare da sè, lavorando a un suo proprio marchio? Yves è morto, se è quasi immorale continuare ad usare il nome di uno stilista importante del passato a mò di paravento, figuriamoci cosa sia tagliuzzarne il nome in questo modo!
Ma non recensiremo i profumi del nuovo corso con il dente avvelenato da questo. I profumi di Yves Saint Laurent seguono ormai percorsi ideativi e realizzativi indipendenti dalla casa, non interessa a nessuno a quanto ne sappiamo controllare o intervenire in questa linea di "accessori", l'appalto è in mano a L'Oreal? Fanno loro.
Majestic Rose è uno dei 4 cubetti malefici "esclusivi" in facciata scarabocchio arabian style...
Bocciolo di rosa di maggio... un eufemismo per dire che sa di kleenex alla rosa?
Oud (ma solo se vi va di credere anche a Babbo Natale)... Safraleine... ambermax... ketone lampone... guajacol...
Si ricercava quel rosa obesa (altro che bocciolo!) + oud sintetico tanto caro ai Montale?
Più o meno lo si è trovato. Non c'è nulla di esclusivo, tutto è invece banale, economico e triste.
La grafica ancora riporta il nome esteso del fondatore del marchio, scritta che sui frontespizi delle loro boutique è già cambiata da un pezzo...
Il tempo di aggiornare i flaconi? O di licenziare Slimane, Heidi, e le caprette che fanno ciao?
Rating: ZERO-1/5
Il commesso-modello-adetto ai 4 flaconi (Majestic Rose, Supreme Bouquet, Splendid Wood e Noble Leather) presso lo stand YSL (o SL) delle Rinascente Milano è un modello massiccio, di circa 1,95 cm, pelo in capo castano chiaro e cute abbronzatissima (non baffi né barbette del c****), ha un viso da copertina e lineamenti di spigolosità teutonica; di madre beata, attira l'attenzione più lui che le insegne luminose e i ripiani luccicanti. Mentre scruta i ghiacciai delle Alpi in posa da vigilante, chiunque passi ne scruta la collocazione enigmatica (donne, bambini, anziani e... cani pocket size).
Mette indubitabilmente ammirata soggezione alla media della gente che permea la città e "s'incunicola" nei grandi magazzini. La prima cosa che noi si è notata infatti, è che a Milano (come solitamente accade nelle grandi città) sono tutti bruttini e "stropoetti": insomma... maschi, femmine e ibridi, sono mediamente sgraziati e tanto più sono centrali alla città quanto più sono bassi di statura (con casi di pseudo-nanismo).
Questo largo lampione di 195 cm, difficilmente databile per assoluta atipicità (stima: 21-25 anni), a noi che andiamo sempre al sodo, imbarazzo non ne può certo dare: siamo infatti lì a smontare il trespolo coi 4 cubetti malefici mentre si avvicina e inizia a spiegarci quello che non sa in modo involontariamente divertente.
E' molto gentile, mite ma non effeminato, del tutto impreparato ma di utile confidenzialità nel ragionamento neutrale sui profumi nei flaconi *******.
Complice la calzatura con tacco del monumento, il più alto di noi (in sneackers) è 10 cm più basso.
Genuinamente divertente. Il vantaggio di parlare guardando in su o di fronte è notevole: la postura è corretta e non piegandosi in basso, ci si guadagna in ossigenazione dei tessuti (distensione polmonare) o in digestione (se lo stomaco è al lavoro).
Altro personale con doti di encomiabile bellezza alla Rinascente non ce n'è: commesse carine qualcuna, ma educate malissimo, incapaci di muovere gli occhi come si conviene e di portare grazia nella conversazione (in una divisione tra carne da 90 gradi e carne da cannone). Commessi altri? Invisibili o pur-troppo visibili.
Chi aveva la barba è pregato di riflettere bene se tenerla o meno, noi crediamo che chi tiene la barba abbia sempre qualcosa da nascondere, e che per questo pochi visi migliorino con quell'extra di pelo. Non c'è nessuna moda che tenga, barbe dell'ultim'ora e tatuaggi sono vettori al capolinea. Per molti valga l'invito: fine della corsa, scendere prego.
And now:
ièi
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