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mercoledì 24 settembre 2014

La settimana (corta) della moda...


La settimana corta della moda milanese che "non ha niente di nuovo da dire" si è conclusa, e tiriamolo: un sospiro di sollievo...
Perché avevamo intenzione di sparare granate di appunti su quello che abbiamo visto e invece non se ne farà nulla, sarebbe uno sforzo enorme e un colossale errore militare...
Ma si dica la verità: la moda non è più di moda. O meglio, quel modo di fare moda, non è più di moda.
Le giornate rimangono negli occhi per quel contorno umanoide alla Cafonal (da Roberto D'Agostino). Sia che i buffet siano in piatti di plastica (Milano) sia che i buffet siano su tovaglioli cinesi (Parigi), la tristezza è oceanica. 
Nane e allampanate si rimirano con occhi dismorfofobici, incapaci di discriminare con ratio, perché incapaci di leggere la forma e di intendere la sostanza che è nella forma.
C'è tanta gente bizzarra, deforme, superficiale e brutta da rendere vana l'opera del migliore dei visagisti; gente che si consola della propria insufficienza, nel denaro pronto all'uso. 
Ma in fondo è questa la gente che ha bisogno di questa moda, perché la gente bella di sacchi, straccetti e babbucce cretine, non ne ha bisogno.
Posto che la buona pelle è buona pelle e che la buona seta è buona seta, acclarata la qualità di un tessuto, dovrebbe essere finalmente il turno dello stilista... Ma cercare stilisti oggi è come cercare profumieri, tanti i sedicenti maestri e artisti ma pochi o inesistenti i talentuosi.
Da anni cerchiamo il talento di Prada... E siamo giunti alla conclusione che oltre al suo capitale di partenza il suo maggior talento sia "stato" sposare suo marito.
Lo strepito mediatico maggiore negli ultimi anni è quello pradiano, che può contare su risorse economiche non indifferenti. Prada è la sua pubblicità (è facile persino dimenticarsi della sua pelletteria, ma non della sua pubblicità): tutti sanno infatti che Prada è Prada ma quasi nessuno si rende conto di cosa Prada sia in Verità. Le vetrine sono ovunque, i capi sono colà esposti, per chi vive nelle grandi città è sufficiente una passeggiata per confrontarsi con la realtà del fenomeno. Prada: vecchi lavori di Elio Fiorucci o dei laboratori Naj Oleari ad almeno 10 volte i prezzi dei prodotti di quest'ultimi. Scarpe che fanno male ai piedi già solo osservandole, e sembrano pitturate dal carrozziere.
Ma non di sole pradate vive la critica.
Dolce e Banana: quest'anno hanno staccato le tende: a seconda della cameretta sono venuti fuori abiti diversi.
Roberto Cavalli... Chi?
Gucci? Ormai funziona solo quando sembra Armani.
Versace? Sempre quella la cantilena... Ridateci Gianni!
Armani è Armani, ed è tantissimo: sbaglia solo se (e quando) esce da se stesso.
Altri? Chi? I bambini? 
Restino seduti.


8 commenti:

  1. Buon giovedì!
    Potete illuminarmi su dei profumi femminilli per cui vale la pena spendere i soldi? Siamo in un periodo di crisi e vorrei prendermi un profumo con la quasi sicurezza di non prendere un abbaglio.
    Grazieeeeeeee

    Ps con il nuovo boom di profumi autunnali ce n'è uno che vi ha incuriosito?

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  2. Ciao!
    Avete sentito per caso Valentina rosa assoluto? Love story Chloé? Che ne pensate?
    Poi scusate ma non ho più trovato la vostra opinione finale su Anna di blumarine. ; )

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    1. H@!o, sì è una cosa rimasticata, :/
      quanto al Chloé è uscito di là:
      http://blog.libero.it/guerlinade/12949229.html?ssonc=1481057310
      ;) siamo di cooorsa :*

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  3. "Noi siamo i Jicky! La resistenza è inutile!"
    (Cit.)
    :)

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    1. Ah ah, dev'essere roba nostra sì...
      Farina del nostro sacco...
      :)

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  4. Uhhh anch'io anch'io!!
    E My Burberry? Aspetto un post con i profumi femminili e maschili ancora validi nel 2014 secondo il vostro parere! O devo aspettarmi qualche sorpresa? ; )

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  5. H! poco ma ancora q.c. si salva. My B. è stato già fatto:
    http://jicky2.blogspot.it/2014/09/new-my-burberry-for-women.html

    :) J

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