La settimana corta della moda milanese che "non ha niente di nuovo da dire" si è conclusa, e tiriamolo: un sospiro di sollievo...
Perché avevamo intenzione di sparare granate di appunti su quello che abbiamo visto e invece non se ne farà nulla, sarebbe uno sforzo enorme e un colossale errore militare...
Ma si dica la verità: la moda non è più di moda. O meglio, quel modo di fare moda, non è più di moda.
Le giornate rimangono negli occhi per quel contorno umanoide alla Cafonal (da Roberto D'Agostino). Sia che i buffet siano in piatti di plastica (Milano) sia che i buffet siano su tovaglioli cinesi (Parigi), la tristezza è oceanica.
Nane e allampanate si rimirano con occhi dismorfofobici, incapaci di discriminare con ratio, perché incapaci di leggere la forma e di intendere la sostanza che è nella forma.
C'è tanta gente bizzarra, deforme, superficiale e brutta da rendere vana l'opera del migliore dei visagisti; gente che si consola della propria insufficienza, nel denaro pronto all'uso.
Ma in fondo è questa la gente che ha bisogno di questa moda, perché la gente bella di sacchi, straccetti e babbucce cretine, non ne ha bisogno.
Posto che la buona pelle è buona pelle e che la buona seta è buona seta, acclarata la qualità di un tessuto, dovrebbe essere finalmente il turno dello stilista... Ma cercare stilisti oggi è come cercare profumieri, tanti i sedicenti maestri e artisti ma pochi o inesistenti i talentuosi.
Da anni cerchiamo il talento di Prada... E siamo giunti alla conclusione che oltre al suo capitale di partenza il suo maggior talento sia "stato" sposare suo marito.
Lo strepito mediatico maggiore negli ultimi anni è quello pradiano, che può contare su risorse economiche non indifferenti. Prada è la sua pubblicità (è facile persino dimenticarsi della sua pelletteria, ma non della sua pubblicità): tutti sanno infatti che Prada è Prada ma quasi nessuno si rende conto di cosa Prada sia in Verità. Le vetrine sono ovunque, i capi sono colà esposti, per chi vive nelle grandi città è sufficiente una passeggiata per confrontarsi con la realtà del fenomeno. Prada: vecchi lavori di Elio Fiorucci o dei laboratori Naj Oleari ad almeno 10 volte i prezzi dei prodotti di quest'ultimi. Scarpe che fanno male ai piedi già solo osservandole, e sembrano pitturate dal carrozziere.
Ma non di sole pradate vive la critica.
Dolce e Banana: quest'anno hanno staccato le tende: a seconda della cameretta sono venuti fuori abiti diversi.
Roberto Cavalli... Chi?
Gucci? Ormai funziona solo quando sembra Armani.
Versace? Sempre quella la cantilena... Ridateci Gianni!
Armani è Armani, ed è tantissimo: sbaglia solo se (e quando) esce da se stesso.
Altri? Chi? I bambini?
Restino seduti.
Buon giovedì!
RispondiEliminaPotete illuminarmi su dei profumi femminilli per cui vale la pena spendere i soldi? Siamo in un periodo di crisi e vorrei prendermi un profumo con la quasi sicurezza di non prendere un abbaglio.
Grazieeeeeeee
Ps con il nuovo boom di profumi autunnali ce n'è uno che vi ha incuriosito?
Ciao!
RispondiEliminaAvete sentito per caso Valentina rosa assoluto? Love story Chloé? Che ne pensate?
Poi scusate ma non ho più trovato la vostra opinione finale su Anna di blumarine. ; )
H@!o, sì è una cosa rimasticata, :/
Eliminaquanto al Chloé è uscito di là:
http://blog.libero.it/guerlinade/12949229.html?ssonc=1481057310
;) siamo di cooorsa :*
Siamo un unico dio.
RispondiElimina;)
"Noi siamo i Jicky! La resistenza è inutile!"
RispondiElimina(Cit.)
:)
Ah ah, dev'essere roba nostra sì...
EliminaFarina del nostro sacco...
:)
Uhhh anch'io anch'io!!
RispondiEliminaE My Burberry? Aspetto un post con i profumi femminili e maschili ancora validi nel 2014 secondo il vostro parere! O devo aspettarmi qualche sorpresa? ; )
H! poco ma ancora q.c. si salva. My B. è stato già fatto:
RispondiEliminahttp://jicky2.blogspot.it/2014/09/new-my-burberry-for-women.html
:) J