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| 2014, pinco pallino. |
Un brutto sinteticone, floreale legnoso "speziato" dolce. Di media persistenza, attribuito alla compàgnia di Gualtieri... boh, sarà una roba di convenienza fiscale...
E' tutta fiction, chi faceva Nasomatto, fa Orto Parisi, fa Ava Lux, negli stessi posti, non certo ad Amsterdam, con o senza Gualtieri...
60 ml (unico formato)... di dispiacere :(
Flacone e tappo stracheap, roba da due euro a stare larghi...
Sopportare l'addetta alla vendita, che recita la poesia a memoria, su questa roba così st*****, è avvilente e terribilmente irritante...
Da amanti della VERA BUONA PROFUMERIA, usciamo da questo genere di "esperienze", ingoiando Maloox... Non diciamo altro...
Rating: ZERO
E per la serie, "le disavventure non finiscono mai":
Gigi Bagigi, Orto Parisi, Heather Parisi...
pensa che là dove potete immaginare anche voi lo hanno definito "serissimo professionista" che ha un curriculum di tutto rispetto presso marchi di moda. Gli rispondi che ha lavorato alla Bayer (dove a quanto ci consta poteva pure pulire i gabinetti) e che si è sempre inventato profumi che non ha composto lui (anni fa citava Valentino, Trussardi, Romeo Gigli mai commercializzati...), e li vedi che ti guardano con l'occhio da triglia da surmenage cerebrale.
RispondiEliminaQuello che pensano e scrivono quei 4 gatti morti, riuniti dalla sfiga e dall'invidia reciproca, non ha nessuna importanza. Sai come "funzionano": quello che fa la carità agli altri riceve roba in cambio di pubblicità e inviti agli acquisti presso le profumerie che foraggiano. Forse per questo scrivono un mare di stronzate da anni: in fondo il vero motore delle loro chiacchiere è l'isolamento in cui si trovano, e la necessità di affermarsi nella forma e non nella sostanza. E' gente che se parla il TomTom va in confusione e finisce nel fosso, perché o ascolta in TomTom o guida...
EliminaQuanto a quello là (che nella vita reale magari è pure una persona con qualità diverse e private), egli è sì un professionista... ma dello spettacolo. Crediamo sia pagato per essere un personaggio e la cosa gli riesce abbastanza bene. A quanto ci risulta, egli non è il profumiere, né il creatore, né il proprietario dei marchi che si riconducono a lui. Vorremmo tanto essere smentiti, temiamo sia impossibile...
J.
E' il titolare della holding che possiede i suoi 3-4 marchi compresa una galleria d'arte o qualcosa (ho copie dei bilanci, peraltro floridi), ma è (molto) probabilmente vero che non sia il naso di un cazzo di niente, per il resto gli basta sventolare le boccette di "oud cambogiano" sotto al naso delle blogger con le vampate e farsi filmare mentre appiccica i nasi di gesso a Milano...
EliminaE' possibile che siano intestati a lui, e come accennato in altro post alla compàgnia, alla madre se vivente, zio e zia, etc. Sono molto più attenti a colloquiare col commercialista, che a interrogarsi sui profumi che fanno (che fanno fare). Tutta la parte attoriale e scenica dei profumi di ***chia ai quali ci riferiamo viene elaborata in un unico luogo in Italia, nel nord est del nostro paese. Chi ha da investire, ma non sa un tubo di profumi riceve "chiavi in mano" un marchio, dei profumi, e la loro distribuzione capillare. Senza il distributore (ed ideatore) chiudi. Quindi? E' come un enorme franchising. Nel gennaio 2010, nel corso di una intervista ad un piccolo giornale locale, il creatore di Nasomatto, spiega con candore fanciullesco tutte queste cose dicibili e indicibili. Spiega l'idea del colore nero in modo semplice e spiega la verità sulla "cannabis" nel profumo... ma non nomina mai Gualtieri.
EliminaNon solo, nella stessa intervista del gennaio 2010, l'intervistato spiega già le idee che diventeranno Orto Parisi, senza bisogno di scomodare il nonno di Gualtieri, che per conto nostro può benissimo non aver mai avuto un orto in vita sua...
Sconvolgenti rivelazioni? Questo è niente...
Sarebbe bello un giorno parlare dei segreti del gruppo dalle quattro consonanti maiuscole...
Colin, devi volerci bene, solo la mamma ti vuole più bene di Jicky 2.0