Manca il lavoro, e molta gente dice, perché non posso diventare un profumiere? Maestro profumiere magari, senti come suona: "maestro"! Da dove comincio? Caro Jicky da dove comincio? Non dai corsi di profumeria!
Ok, allora mi iscrivo domani... E' giusto che molti lettori si iscrivano ai corsi di profumeria, è il loro modo per allungare il tempo dell'illusione. L'illusione di potere creare profumi, e magari di suscitare interesse, venderli, diventare famosi...
Dispiace non ci abbiamo creduti sin dall'inizio. Nel tempo intercorso tra le prime e le attuali osservazioni (12-18 mesi), alcuni buoni postali hanno fruttato lo 0,05% il nostro Blog invece è lievitato a dismisura (e non ci riferiamo a una o 500 mila visualizzazioni), quello che sappiamo oggi è centinaia di volte più d quello che sapevamo 1 anno fa. Ma non si creda che appena noi si scopre qualcosa si venga qui a farne un post...
Per studiare i segreti di questa materia serve moltissimo lavoro (non retribuito), genio (altrimenti si scrivono blog come tanti altri, che non ha senso leggere o commentare), ma servono anche... molti ansiolitici.
Quando hai capito che quel famoso profumiere là, in realtà non ha fatto nessuno dei profumi che gli sono attribuiti, e sai di non poterlo scrivere per non scatenare l'apocalisse... L'ansia ti viene anche se hai preso ripetizioni di meditazione direttamente da Siddhārtha Gautama il Buddha...
Vuoi diventare profumiere? Dimenticati le scuole, dimenticati l'Isipca.
Quella roba non è importante, anzi, è una inutile perdita di tempo, se vuoi diventare un profumiere.
Se invece vuoi pesare i profumi, allora va bene. C'è gente che palpa gli scroti, che pesa le castagne, e c'è gente che pesa gli ingredienti di un profumo e si emoziona: potenza delle palle (che gli hanno raccontato)...
Per fare il negro (gergo letterario) il percorso è corretto. Per fare quello che hai in mente tu, no.
Per fare quello che hai in mente tu: brindisi, profumi richiestissimi, champagne, soldi... ci sono tre alternative:
Se studi la Storia della Profumeria ti accorgi come il "merito" non sia tra le prime 10 qualità richieste (o ricorrenti)...
I segreti di *****an e Maison ****in, "valgono" molto più di quelli di Ustica e Piazza Fontana.
Ciao jickissimi!
RispondiEliminaIo ho un'amica che ha fatto alcuni corsi di profumeria spendendo un sacco di euri. E adesso fa dei profumi speciali con gli essenziali che la mia sorellina di 8 anni fa di meglio aaaaah aaaah aah!
Ciao BLOG bellissimo!
:-*
Simpatico post.
RispondiEliminaManca il lavoro, e molta gente dice, perché non posso diventare un profumiere? Maestro profumiere! magari
Possibili ipotesi:
1. Il novello apprendista profumiere non è un lettore di Jicky 2.0
2. è un lettore ma..... da qui si diramano una certa quantità di opzioni (una peggiore dell'altra) sul perchè dovrebbe intraprendere questa strada nonostante ecc. ecc.
A parte tutto però un povero cristo che è seriamente intenzionato a percorrere questa strada (non della serie mi sveglio una mattina e voglio fare questo ma dopo una lunga e ponderata riflessione sulle proprie capacità, istruzione ecc.) non saprebbe da dove partire (per quello che ne so).
Ok che la profumeria è cosa per pochi, ma anche quei pochi nascono già "imparati"? (ps, non voglio fare la profumiera)
Fare il profumiere è possibile, avere successo come profumiere quando si ha il talento (più naturale che tecnico) di costruire un profumo secondo bellezza, è impossibile: se non si hanno un mare di soldi, o solide competenze orali. Restano inclusi nel margine delle pur rare possibilità, i sempre possibili miracoli. Scriviamo questo perché ormai nel numero i profumieri li conosciamo quasi tutti, tra artigiani capaci, incompetenti totali e abili bocchinare (e/o bocchinari).
EliminaMa si può sempre lavorare in un ambiente prestigioso: la ragazza di un nostro caro amico lavora al CNR ad esempio...
E' pagata per pulire gli uffici tre volte a settimana...
Se suo padre fosse stato un docente universitario, scommettiamo che al CNR avrebbe sporcato e non pulito?
Ma i luoghi dove si creano cosmetici e profumi non sono pubblici: il CNR, le università e altre istituzioni simili invece lo sono (e vivono di soldi pubblici), dovrebbero essere luoghi aperti a tutti i candidati, e gestiti secondo gli interessi della collettività.
Prossimi come siamo a giro di crocette (elezioni europee) si ricordano queste ingiustizie in Italia nel settore "pubblico", perché se si decide di avversarle, il primo partito che diventa impossibile votare è quello là "immondo-rosso" & "radical-chic": il PD.
Jicky 2.0