Mouchoir de Monsieur è la versione maschile di Jicky di Guerlain.
Non abbiamo mai scritto una recensione di questo profumo eccezionale.
Siamo indecisi sul voto, 4 stelle o 5?
E' un profumo difficile e per fortuna pur essendo in produzione non si trova molto in giro,
ne riparleremo.
Polo Di RL è un discreto profumo, meriterebbe qualche osservazione, si trova dappertutto, può piacere o può sembrare come dicono gli imbe*****, il profumo del nonno.
Dipende dal nonno...
Comunque siamo anche qui indecisi, non vale MdM, qui siamo tra le 2 e le 3 stelle su 5.
The One Desire succede al classico del 2006 e arriva a gennaio 2013 sugli scaffali in tinta con il periodo.
Condoglianze.
E' un assemblaggio di aromachemicals fruttati (paradisamide ascellare su tutti) e bieberosi, molto in linea con il rifacimento stravolto del classico femminile della casa. Il Dolce & Gabbana Pour Femme. E' infatti questo lugubre boccetto il solito dolce stomachevole riassemblaggio di aromi da caramella, non c'è nessuna tuberosa, solo effetti collaterali di basi che intersecandosi danno luogo a effetti strani e non sempre piacevoli e intellegibili.
All'inizio e sulla carta le note agrumate coprono il pattume che si nasconde nel drydown, ma sulla pelle la festa finisce subito, il profumo precipita nel vomitino a cui dai tempi di Givenchy Cassa da Morto Spilungona, siamo abituati (Ange oud Demon).
Someday di Justin Bieber rispetto a questo profumo è uno Coco Noir d'un petit dorè, post-apocalittico, e costa meno.
Il CK Shock Him impoverito di note assai belle presenti nell'originale viene qui confusamente guerlainizzato su un accordo mojito che però non riesce, inutile intestardirsi, meglio andare per il classico CK Shock Him, che è un buon profumo e costa niente.
La spiegazione alla base del deterioramento di questi sensi nella persona anziana è stato scoperto, tuttavia gli effetti mentali e sullo stile di vita della persona, con i pericoli associati a tali disturbi è ancora oggetto di studi a nostro avviso superficiali. Ed è sempre così quando la ricerca è in mano a ricercatori nel settore pubblico, dove i soldi arrivano anche grattandosi il c***! La speranza nella ricerca scientifica viene dal sacrificio del singolo individuo di genio e dall'industria farmaceutica che puntando al profitto veglia con la frusta sui propri sottoposti. In questo senso non donate soldi alla ricerca, sono soldi che finiscono in bracciali, anelli e qualche Mercedes.
La fuga di cervelli è una benedizione, i primi a correre via sono quelli a cui si è rotto il Rolex! Non sono cervelli, sono teste di ***** e quasi sempre sfaticati imbroglioni! I "ricercatori" vogliono soldi, lussi e ogni comfort, non producono risultati ma chilometriche liste rimborso-spese! Costerebbe meno mantenere prostitute di alto bordo! L'Italia non ha soldi pubblici per le troie, chi vuole fare della ricerca lo poteva fare ieri e lo potrà fare domani, i risultati contano e i risultati PAGANO.
Ma torniamo al soggetto del nostro post:
Il mondo è un posto diverso senza il senso dell'olfatto. Esperienze piacevoli, come il profumo dei fiori in primavera, la compagnìa della eau de toilette del cuore, o anche una pietanza dei giorni delle feste, sono perse per sempre. Diventa confortante solo il rimpicciolirsi dell'odore di aglio nel respiro di un interlocutore durante un conversazione...
Dopo gli 80 anni la perdita è prevalentemente olfattiva più che gustativa ed è notevole nel 60-70% degli anziani.
Il numero dei recettori nel bulbo olfattivo diminuisce con l'età e in determinate condizioni di stress dell'organo nasale.
Siamo convinti che molti profumieri anziani abbiano queste facoltà seriamente compromesse e realizzino i profumi migliori "a memoria" e meno "di naso".
Viene da pensare alla sordità di Beethoven.
Ma lo ripetiamo, non è solo l'età ad influenzare le capacità dell'olfatto. E possono benissimo esserci novantenni con l'olfatto migliore di un ventenne dedito al fumo, e ad inalanti in polvere da sballo. Pare ovvio.
Le alterazioni sono un altro discorso, e sono argomento più prettamente femminile che riguarda pubertà, fase riproduttiva e menopausa. Il periodo migliore per una donna in profumeria potrebbe coincidere con l'intervallo postmenopausale e il decadimento sensoriale tipico della senescenza.
Condizioni mediche che colpiscono i sensi del gusto e dell'olfatto:
Neurologiche
Malattia di Alzheimer
Paralisi di Bell
Danni alla corda del timpano
Epilessia
Trauma cranico
Sindrome di Korsakoff
La sclerosi multipla
Morbo di Parkinson
Tumori e lesioni
Nutrizionali
Cancro
L'insufficienza renale cronica
Malattie epatiche
Niacina carenza
Carenza di vitamina B12
Endocrine
Insufficienza surrenalica corticale
Iperplasia surrenalica congenita
Panipopituitarismo
Sindrome di Cushing
Diabete mellito
Ipotiroidismo
Sindrome di Kallman di
Pseudohypoparathyriodism
Sindrome di Turner
Locali
Rinite allergica, atopia e asma bronchiale
Sinusite e poliposi
Condizioni xerostomiche tra cui la sindrome di Sjogren
Infezioni virali
Epatite virale acuta
Tipo influenzale infezioni
Riferimenti
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Polge, di buono tra il 2000 e il 2010 ha costruito Coco Mademoiselle:
e Chanel N°5 Eau Premiere:
Due profumi eccezionali, magistrali.
E per inciso questi due manifesti che tanto affollarono i giornali e di manifesti le grandi città, sono due opere d'arte, con Kate Moss che invecchiando migliora e Nicole Kidman, che qui è colta nel suo periodo migliore (poco prima di sfiorire).
Altro di buono da Chanel? Nel decennio, forse Allure Homme Edition Blanche...
Per il resto in quegli anni e nella contemporaneità, Polge ha dato alla luce dei colossali aborti.
Chance, Cristalle Eau Vert e Allure Homme Sport, Bleu e Coco Noir sono delle *****!
Per il resto riformulazioni depotenzianti in alcuni casi gravi, come per Antaeus, ma nell'insieme sin qui la vecchia guardia ha retto. Il futuro per il marchio non è chiaro, ma già si prepara.
Appena un profumo funziona, tutti sopra, l'IRIS tira
e tutto IRIS, quando l'OUD sfonda... alè, tutto OUD.
Frutta e caramelle? Alè, frutta e caramelle.
Sono lontani gli anni dei pini, beh almeno quelli non li rimpiangiamo. Leggere, sperimentare, come addetti al consultorio o ad un reparto di psichiatria ascoltare e rispondere a tutti, pazientare e faticare, senza mai chiedere niente, ma a volte ti trovi serpenti in casa, e allora vai di ramazza e badile. Eh, cazzo. E' faticoso essere puri.
Il nervoso non viene solo tra le novità in profumeria, il nervoso viene col grossista che sembra uno scientologist, il nervoso viene con i blogger a cui non possiamo ficcare nel naso due carote, anche perché le preferirebbero a mazzi nel culo, perché noi non leggiamo nessun blog di profumi italiano, facciamo una volta ogni 365 giorni un saggio campione come con il parmigiano a stagionare, ma se è merda non è formaggio. Ma cazzo loro non solo leggono noi e copiano allegramente, ma si mettono pure a mandare messaggi cretini che disturbano, la loro non è invidia è fame di altro. Jicky è un blog fallico. Ma i blogger italiani e stranieri a noi noti sono inchiavabili, maschi, femmine e ibridi così brutti che 4 ore di trucco fanno la differenza tra Frankenstein e la Mummia! Obesi nel cervello!
E il nervoso viene quando trovi un magazzino di vintage andato a male, il nervoso viene quando hai speso tutto e ancora non hai comprato niente.
Il nervoso ti viene quando una profumiera che i negozi depennano dopo pochi mesi perchè i profumi che fa non se li piglia nessuno, ti rompe le palle per un post fino a minacciarti, maledirti e inventarsi di essere stata aggredita quando è vero e documentato a futura memoria IL CONTRARIO!
Diamo fastidio? Noi? Ma se troviamo gente scorretta persino alla L'Oreal dove facciamo favori in cambio di una fiala di merda che non arriva e nessuno si spiega o si scusa! Ma che cazzo dobbiamo scrivere, che tutto va bene? Il nostro sogno è comprare i pezzi di LVMH, PG e L'Oreal a clusters comprare tutto per mettere alla porta un poca di gente. Potremmo cominciare da Hermes che non si sa come stia su, campa di bellissimi Foulard e qualche profumo giusto, ma cristo santo (come viene), hanno spese enormi! Certo poi ci sono cose a cui non arrivereste mai, tipo che Louis Vuitton riceve soldi dalla Regione Veneto per pagare i praticanti su imbeccata della UE. WHAT?
SOLDI a uno che non ha bisogno di SOLDI?
Il cui presidente scappa via quando sente la parola TASSE?
Quanti altri soldi della gente comune finiscono in tasca ai gruppi economici più potenti del mondo?
Allora ci teniamo cari i nostri bracconieri, i nostri allevatori e i nostri amici schiacciatuberose in giro per il globo ci facciamo i migliori profumi del mondo e poi guardiamo all'Absolu di J'Adore e non c'è meraviglia se al confronto con i nostri paciughi sembra Charlie di Revlon riformulato!
E i NASI? E i PROFUMIERI? Portiamo tanto rispetto, troppo... Suvvia sono 4 gatti spelacchiati e dai pertugi slabbrati i migliori di loro, per il resto... un mare di incompetenti, mitomani e ritardati di buona famiglia, siamo meglio noi. Ci sono profumi che ci vengono fuori inciampando, roba che raccogli gli ingredienti mischiati sul pavimento e ti rimane da fare solo la campagna pubblicitaria.
E si vede, siamo nella desolazione. E non da oggi, due secoli che è così.
Si accettando scommesse! Bleu di Chanel cos'è? Un rut** di agrumi attorno al norlimbanolo. Creed rimane un mistero, per noi fa i profumi estraendo i numeri dal sacchetto della tombola...
A voi questo sembrerà uno sfogo dal quale ritrarsi macché, i nostri detrattori e alcuni personaggi succitati dopo aver letto queste righe corrono a cambiarsi, si eccitano!
Ottaviano parla di Ottava Arte, ma che diavolo significa? Lo fa per gasarsi? E' una immane inesattezza, è un caro ragazzo ma gli piace scherzare, non crede a tutto quello che scrive, però lo scrive. E noi gli vogliamo bene con i pregi e i difetti che ha, lui almeno ha dei pregi!
A noi non conviene vendere corsi, libretti, cioféche o profumi, a noi conviene fare fisting, molti di voi sono lettori per bene, ma altri sono dei pervertiti dài (ivi compresi i tipi degli altri Blog che ci visitano con invidia arrapata).
Braccia toniche o atletiche, di diverso calibro, se offrissimo fisting? La fila davanti alla porta, di gente che ha appena prelevato il massimo al bancomat.
La perdita dell'olfatto (iposmia) è un problema comune. Farmaci, infezioni, traumi cranici, alterazioni ormonali, cause metaboliche, oncologiche, etc.
Negli States si calcola siano 20 milioni gli individui affetti da una qualche cronica perdita dell'olfatto. Queste persone non presentano particolari anomalie esteriori e spesso nemmeno anomalie anatomiche osservabili con comune indagine OTR nella cavità nasale, eppure si è sempre in presenza di forti anomalie nella biochimica del corpo. I pazienti affetti da queste alterazioni soffrono di errate percezioni del gusto, dove le cellule olfattive tendono a sciogliersi nei grassi ad esempio amplificando i segnali al palato (lingua).
Mangiare o bere e annusare in stato di distorsione crea ulteriore stress nella persona e con la distorsione si assiste a tentativi cerebrali di imaging con allucinazioni olfattive e gustative, sono tipici i casi dello sviluppo degli odori fantasma. Pet a scansione, TAC e RM sono esami applicati a questo regime di disturbi con sempre maggiore frequenza e così pure a livello di ricerca applicata con studi sul topo che producono grandi risultati alla faccia di chi continua a difendere i ratti dalla fondamentale sperimentazione animale. Che è e rimane fondamentale se si rimane nell'ordine di idee che prima di ogni animale venga l'essere umano, sempre e comunque. La mappatura delle aree del cervello porta a interessanti coloriture delle aree corticali del cervello che si attivano in modo specifico a precise stimolazioni olfattive. Nell'animale le urine in aerosol durante RM hanno mostrato attivazione di aree differenti da quelle attivate con odori di origine non animale. Con analogia rispetto a studi successivamente trasferiti su pazienti umani. I risultati di studi di imaging RM dimostrano la forte influenza di sottosistemi del cervello che influenzano le aree deputate alle funzioni prettamente olfattive. Il linguaggio, la memoria e le emozioni non partecipano solo alla percezione sensoriale in condizioni di normalità del bulbo olfattivo, ma intervengono plasticamente a ricostruire le percezioni soggette ad alterazione con analogia rispetto ad altre azioni ricostruttive poste in essere dal cervello davanti a scompensi a livello di altre funzioni sensoriali e corrispondenti aree cerebrali. Il maschio umano sano è soggetto a una minore distonia olfattiva rispetto alla femmina, nella donna le alterazioni ormonali legate al ciclo ovarico ma anche al concepimento (e allattamento e allevamento della prole), alterano anche in modo molto grave le percezioni gustative e olfattive, e questo spiega il perché le donne in profumeria procedano da sempre zoppicando. Una donna "naso" è una passeggiata su un campo minato, per quanto talento abbia può identificare le mine e schivarle ma può anche pestarne una e saltare per aria con la realizzazione di progetti sbagliati. La nostra Jicky Girl conferma, e nessuna donna onesta può affermare che la realtà non stia come l'abbiamo qui tratteggiata. Che in un Blog di profumi siano coinvolte di base costantemente 4/5 persone in OPPOSIZIONE alle opinioni di Blog di un pirla soltanto in balìa del vento, o di una ragazzotta più o meno volubile (vittima magari di intense turbe mestruali) E' UNA GARANZIA di correttezza, sia di analisi dei materiali profumati e sia dei profumi tout court. Se poi si applicano alle diverse relazioni sugli oggetti di recensione, studio e competenze con attenzione interdisciplinare, non si capisce come abbia fatto l'industria degli aromi e delle fragranze a sopravvivere senza il il Blog Jicky 2.0 propaggine del Progetto Jicky. Come hanno sopravvissuto? Marketing! Non c'è altro mezzo per vendere Bond N°9, Hugo Boss, Bleu di Chanel o Coco Noir. Polge non è una donna, ma Chanel lo tiene per le p**** da quando il settore del Lusso ha cominciato a partecipare alla Crisi, forse gliele hanno strette troppo. Ma l'anosmia non sia una giustificazione sbrigativa, là fuori ci sono un sacco di def******* a prescindere, che non hanno bisogno di essere uomini, donne o nasi per esserlo.
Eccezionale Dossier di Jicky sul Muschio di Cervoqui:
Il profumo da uomo mai interrotto da The Body Shop, "of a man" non è mai stato un profumo da fine del mondo. E non pensavamo ne avremmo mai scritto.
Ma occorre rilevare come negli States, in Inghilterra e nel resto del mondo questo profumo semplice rimanga un best seller per la catena di negozi inglese oggi controllata da L'Oreal.
Avendone di vintage acquistati più di 10 anni fa, possiamo anche verificare gli alleggerimenti che anche qui sembra si siano verificati.
Infatti quello di cui negli ultimi anni sembrano lamentarsi gli affezionati di questa colonia è il rapido disparire dopo l'applicazione.
Alla prova dei fatti come dare torto a chi sostiene questo?
La versione attuale dura molto meno della precedente e appare diversa nelle note muschiate.
Ma sembra ovvio, nel 2006 L'Oreal compra e verosimilmente cambiano a quella data le regole del gioco.
Secondo le fonti la profumazione originaria era limone, mandarino, dragoncello, sandalo, muschio di quercia, ambra.
Il muschio di quercia ormai lo hanno spinto fuori dalla porta a spintoni senza motivi razionalmente spiegabili diversi da quelli economici, e le altre note che anche prima non erano naturalissime sono rimaste le stesse, di sicuro sono state diminuite le concentrazioni degli ingredienti.
Ed è anche strano perché il profumo negli States è venduto a 28$ (22 € in Italia) che non è poco, tenuto conto che molti profumi di grande marca vengono spesso scontati al minimo rallentamento delle vendite, e scaraventati anche sotto i 20$.
Quanti sono i profumi "sport" là fuori che da bendati non riuscireste a distringuere da questo? Una infinità, forse tutti.
Allora invece di comprare frescoloni e sport version di Boss, Armani, D&G, Issey Miyake e a volte persino alcuni pessimi recenti Chanel, fate un salto al The Body Shop, non perché questo sia meglio, ma per avere la stessa roba (100 ml) a un prezzo nettamente inferiore. Se trovate il vintage meglio per voi, è più persistente perché dura due volte la versione attuale ed è un poco più profondo.
Il problema di questo profumo vivace e grandioso, è che la maggior parte delle persone che pure lo provano non sanno un fico secco di osmanthus, e quindi corrono col pensiero a quello che conoscono e girano attorno alla cosa reale (che non conoscono ma immaginano o immaginano di conoscere o ricordare) così tante volte da perdersi.
Infatti chi recensisce questo profumo di solito è fuori come un balcone. Non noi, non oggi e non nei mesi e anni scorsi, quando già ne parlavamo. Perché da tempo immemore noi ci si scambiavano impressioni folli su questo fiore tanto piccino quanto potente. Suvvia è alla fine dei conti proprio così, il più piccolo e superlativo fiore da assoluta che noi si conosca.
Jean-Claude Ellena ha la mano buona dei vecchi Guerlain, dei Polge dei tempi migliori, insomma è, lui sì (ma sua figlia no di sicuro) un vero naso coi fiocchi, un maestro profumiere con o senza diplomino del ***** all'Isipca o al club de "Le sfigate mouillettes" corso base, corso avanzato e corso gettato nel bidone dell'indifferenziata assieme a un mare di soldi, vero amici dei corsi del menga?
Ellena dopo prove provette e provine riesce partendo dalla costosa assoluta di osmanthus fragrans a tessere una evoluzione nell'alto e nel basso arruolando le migliori punte chimiche nell'arsenale del profumiere, così da amplificare il segnale di base, senza snaturarlo frammischiandolo a cose di segno diametralmente opposto.
Il suo Osmanthe Y. fa due sole concessioni, una alla nota cuoio tanto cara alla Maison dalle belle borsette e l'altra al suo cavallo di battaglia, il té.
Ma il tè verde, la nota del tutto ricostruita della fresia, e quella albicocca, condividono parte del loro capitale costruttivo con l'impalcatura chimica dell'osmanthus e ne sono parte già prima di essere fuse nella miscela che si stabilizzerà nella forma del profumo finito.
Ellena non ti ficca negli occhi una noce moscata, o un legno di cedro o di frassino al cuore, non siamo dei Dracula da accoppare. Ellena come detto non esce dal soggetto del suo dipinto olfattivo perché è sua intenzione sin dal principio rendere omaggio a questo fiore.
A nostro avviso il pezzo più indipendente della linea Hermessence è proprio questo, tutto passa in secondo piano, anche Hermes qui gioca un ruolo di contorno, il vero attore protagonista è l'olea in questione; l'albero dalle foglie verdi e spesse ed i suoi fiori lattiginosi dal sentore frutto/esperidato complesso di agrume e pesca/albicocca.
Se gli esperti di marketing di Hermes vogliono spiegarci che questa idea viene ad Ellena dopo un viaggio Città Proibita di Pechino, facciano pure; noi conosciamo Ellena, il suo stile e le sue abitudini abbastanza per ritenere invece che si debba dire la verità che è più prosaica solo apparentemente: gli alberi di osmanthus che hanno colpito così tanto Ellena da costringerlo a questa genuflessione alla bellezza di quei fiori erano quelli che lo aspettavano dietro l'angolo nel mese della fioritura a Parigi, un soffio di vento da quel giardino e tanti saluti alla Cina.
Anche in Italia l'alberello è molto diffuso, e nel nostro piccolo ne sappiamo qualcosa.
Osmanthe Yunnan è davvero il profumo in commercio più vicino all'effluvio dorato di quei fiorellini potentissimi. Il profumo non è la trascrizione di una assoluta, o un estratto dei fiori in alcool, per carità queste cose sono bambinate, anche se costose. Dopo aver studiato per un paio di anni questo profumo della linea Hermessence, possiamo addirittura indicare un difetto in questo prodigio di Eau de Toilette: la nota Tè è troppo intensa e troppo "Bvlgari-sh", per il resto dire Caro Ellena che ci siamo: è per lavori ottimi questo che ti concediamo di fregiarti del titolo di Maestro Profumiere.
Insomma non sei il solito cazzaro (o la solita cazzara).
Il profumo in oggetto non ha durate stellari, non è ancorato a muschi o ambracce, non è un casino di aromachemicals come Jour D'Hermes,
e non è una cacchina come l'omologo Roger & Gallet della parafarmacia.
Osmanthe Yunnan, un grande profumo.
Tralasciamo il discorso prezzi vero? Effettivamente costa un botto (175 euro).