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mercoledì 18 luglio 2012

La notte della profumeria è sempre più buia.



La crisi economica.
La mancanza di idee.
La eccessiva attenzione al profitto, a scapito di ogni altro valore dei profumieri di nicchia e dei grandi marchi di profumeria universalmente conosciuti.
L'aumento dei costi di tutte le materie prime naturali per via delle politiche aggressive dei mercati asiatici che hanno costretto al fallimento la concorrenza europea e mediterranea per olii essenziali, e assolute.
Gli aumentati costi di produzione e distribuzione.
Questi i motivi di una progressiva e ininterrotta marcia verso lo squallore, e verso la banalizzazione dei prodotti in commercio a causa di riformulazioni sempre segnate da violenti tagli. Da sforbiciate a volte nette e definitive alla minima qualità degli ingredienti presenti nelle prime formule dei profumi che abbiamo conosciuto.
Quanto alle NOVITA' la disperazione è palpabile.
Si cercano stratagemmi per ingannare in modo sempre più complesso: la chimica è ormai il 99% dei profumi e si tratta della peggior chimica, di quella più economica. I coloranti sono il nuovo rifugio del profumiere dopo la fase dei nuovi packaging e delle diluizioni.
Non si salva nessuno. Tutti stanno facendo una retromarcia dopo l'altra.
Non accettano di guadagnare di meno, anzi vorrebbero guadagnare di più, pur vendendo sonore patacche.
I blogger di profumi dovrebbero smetterla di sorridere fino a deformarsi la faccia, non sono mai state simpatiche le loro scemenze, e a nulla è valso il passare di certuni dal taccheggio nei grandi magazzini al sesso orale praticato via internet a sedicenti profumieri percepiti come d'elite perchè abili a creare illusioni e non fragranze.
Avrebbero bisogno i produttori (e molti profumieri e maestri profumieri) di strigliate.
Avrebbero bisogno i consumatori di quante più informazioni SINCERE per meglio giudicare. Di sincere descrizioni dei prodotti in commercio, e non di vili e servili continue emetiche sequele di esaltanti recensioni per ogni, letteralmente, PISCIATA DI CANE.
Non si può continuare a scrivere LODI anticipate (e sulla servile "fiducia") a questa marea di cazzate spray.
La profumeria è prossima la collasso.
Siamo stati i primi al mondo a smettere di ridere come deficienti, per segnalare la deriva verso la perdita di ogni valore etico ed estetico.
Poi arriva lo sfogo di Tauer, e poi arriveranno certamente quelli di molta altra gente e gentaglia, che in questi anni ha magari speculato sulla miserabile debolezza del consumatore medio di profumi, la cui sensibilità non appare mai minimamente accompagnarsi a una adeguata capacità analitica e di discernimento.
E in questo senso, a NULLA sono valsi e valgono i molti corsi che abbiamo avuto modo di disprezzare a più riprese, corsi tenuti da persone in conflitto di interessi, con scarsa competenza e troppo spesso di moralità invisibile.
Non è una consolazione pensare che entro 5 anni chiuderanno molti marchi che oggi ci paiono solidi, anche a ragione di tanti anni di nefandezze poste in essere senza tanti scrupoli.
La profumeria deve smettere di sorridere, chi sorride oggi sta prendendosi gioco dell'interlocutore e del cliente.
E' ora di tornare ai valori del sano artigianato del fare, smettendo i panni e la maschera snob dell'artista concettuale autorizzato a vendere aria fritta, e non idee, in luogo di combinazioni (di molecole sintetiche e naturali) concepite più con calcolatrice e commercialista, che con il cuore.
Qualità, onestà e sacrificio. O preparare le zappe.
Molta gente che oggi pasticcia odori dovrà tornare a coltivare l'orto, ammesso che abbia la fortuna di averne uno.
E poi la gente può essere ignorante finchè si vuole, e boccalona oggi e domani, ma viene il momento della verità, non si può continuare ad annusare e comprare flaconi nel mentre la rosa si allontana...
Fino a sparire. Ci si accorge che già mancherà all'orizzonte dal suo disfarsi in scarabocchi di vetro e colori sgargianti.
Quello che sta facendo Chandler Burr? 
Non siamo sicuri si stia rendendo conto delle ripercussioni che potrà avere anche solamente il reality game che sta conducendo su Sky Tv...
Anche Burr alla fine è uno che RIDE troppo, ed è uno che ama quei certi preliminari ai profumi, molto più dei profumi, alla fine dei conti. 
Sembra di vedere Luca Turin, mentre si fa guidare dalla noia per la profumeria all'estasi per l'odore di carne suina fritta (bacon, il suo profumo preferito, testuali parole di Turin).
__________________________Notte.

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