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lunedì 2 settembre 2013

Vetiver Guerlain VS Vetiver Guerlain.

Vetiver Guerlain VS Vetiver Guerlain.

Post n°130 pubblicato il 03 Marzo 2012 da Monsieur_Jicky
2000
Questo è il Guerlain Vetiver anni 2000. Riformulato rispetto alla versione anni '80 e '90, ma ancora un signor profumo.
Vetiver è la pietra di paragone di oltre la metà delle fragranze maschili, ma LVMH (l'attuale proprietario di Guerlain) se ne frega...
E infatti ecco il nuovo Guerlain Vetiver (2011):
Pensate, nemmeno i distributori Guerlain sono stati informati sui cambiamenti, corsi assai lungi per preparare i promotori, ma su che cosa?
Vetiver di Haiti? O Vetiveryl, o meglio come cambiano le proporzioni?
E poi c'è un nostro lunghissimo e personale scoop vecchio ormai di quasi un anno sulla faccenda acqua/alcool.
Perchè non ci crederete ma l'industria del lusso guarda a risparmiare anche pochi centesimi sul vettore dei profumi...
Margine di guadagno.
Dobbiamo commentare la nuova formula?
Siamo sempre in imbarazzo quando c'è da criticare un grande profumo che attraversa una fase difficile della sua "vita", non è facile.
Specie in questi giorni imbarazzanti per la Francia che porta come reo di gravissimi reati immaginari, il grande Jean-Paul Guerlain, quasi 80enne...
Vetiver di Guerlain rimane anche da ri-ri-ri-formulato, il migliore Vetiver in commercio.
Questo vi basti.
Tom Ford e Creed? I loro Vetiver sono ridicoli frescolini, pretenzioso quello di Creed, e sciocco quello di Ford.
Vada per Guerlain, se la vostra tazza di tè è verde vetiver. Più vecchio è meglio è. 
Voti molto alti, tra 3/5 e 5/5


Non ancora sconvolto dalla nuova campagna pubblicitaria per il Dior Homme?


Take a look (clicca sulla disperazione di Enrique Iglesias):



I profumi di massa e le crisi economiche. Reissue.

Post n°125 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da Monsieur_Jicky
Tag: 1929 
La crisi del '29 produsse l'elitario JOY, la gente non poteva più comprare gli abiti di Jean Patou (lo Chanel dell'epoca) e così Patou creò un profumo, così lo volle, che fosse il migliore dei profumi, il più pregiato, perché un profumo avrebbe dovuto incarnare il suo stile e consolare chi da quella crisi avrebbe potuto indossare solo l'odore del suo stile.
La crisi attuale è molto simile a quella, ci siamo ancora dentro. E' cominciata sottovoce con il post 11 settembre e si è acuita dal 2008 con il crack Lehmann. Qualcuno può comprare tutto come niente fosse, ma la massa taglia ogni anni di più i consumi. La valuta si svaluta. Le grandi case tremano, di moda, di cosmetica.
Intanto i paesi di produzione delle materie prime pretendono sempre di più, così i sintetici diventano le soluzioni migliori, per rimanere sul mercato senza perdere posizioni di privilegio.
La gente vuole il marchio, e lo vuole pagare una certa cifra, il marchio l'asseconda e taglia il profumo: dimezza note costose o le rimpiazza con note meno costose, allunga le fragranze con l'acqua, avete capito bene, e tiene uniti i profumi acquosi e meno alcolici con emulsionanti. Guerlain ad es. smette le boccette di Vetiver di vetro satin per sostituirle con vetracci più economici. YSL fa lo stesso e comprime i propri gioielli (flaconi da 100 ml diventano 80 ml), etc.
Quindi, un profumo nato oggi e destinato alla gente comune, fatica molto a essere un buon profumo.
Si mettono davanti ai grandi nasi sempre meno note, e sempre meno costose. E si pretende: fammi qualcosa di buono con questo! E' un esercizio di fatica, una prova di genio a cui non tutti sono portati, molti celebri profumieri traggono la loro forza non da particolari competenze ma dalla disponibilità degli ingredienti. E dei mezzi.
Notate l'odore onnipresente: muschio sintetico.
E per i naturali? Ah beh, patchouli!
Quindi per fare un profumo eco-nomico prendo patchouli e metto muschio?
Infatti! E cosa viene fuori? Con un pe** di rosa Narciso Rodriguez! Con un pe** di linalolo Jean Paul Gaultier! Ma c'è chi fa di peggio e risparmia anche sul patchouli come D&G (che appartiene ormai a L'Oreal)! Come Hugo Boss che tutto spende in pubblicità, per forza devono scendere ancora coi costi! A volte spieghiamo il colore di The One Sport con la volontà di risparmiare anche sui coloranti chimici!
Sembra VUOTO. E in certo senso lo è.
Il nulla.
Concettualmente è una *****! Sembra la diluizione dell'altra ***** recente, D&G Light Blue Homme, ma qui si risparmia di più, 100 ml non 125, e via anche il colorante!
Fra poco i profumi ve li venderanno nel brick... FIRMATO.
Sai che consolazione!
Il consiglio del giorno è:

NON COMPRATE PROFUMI NATI DOPO IL 2009, O PRESTATE MOLTA ATTENZIONE AL VALORE DELLA LORO "STRUTTURA" IN RAPPORTO ALLE FRAGRANZE GIA' ESISTENTI E AL PREZZO .
IN PROFUMERIA ******* VUOL DIRE BUONO. 
QUESTA ME LA SCRIVO...