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domenica 25 agosto 2019

L'angolino di foresta che brucia, alla faccia della nuova unità di misura dei "campi da calcio".


La foresta amazzonica non è il polmone del mondo. I polmoni del mondo, se uno li vuole proprio cercare, sono gli oceani, per produzione di ossigeno (plancton e non foglie). Non si capisce perché i media debbano sparare un mare di palle tutto il tempo. E perché la politica si pieghi alle bufale in questo modo sempre più insopportabile, per chi le cose le sa e non deve farsele spiegare da chi le falsifica o le inventa. Ah, sì rientra nell'agenda del cambiamento climatico causato dall'uomo, peccato che l'agenda sia piena di castronerie e falsità, anche peggiori di questa... Illogiche e scientificamente inammissibili perché indimostrabili. Ma si sa, che oggi contano più le gretine psicopatiche finte bambine in polifarmacoterapie sorrette da antipsicotici (17 anni vissuti alla pene di segugio) senza istruzione di base, che la ragione. Emmanuel (altro imbottito di psicofarmaci), lo scemo di Francia, ripete quello che legge sui giornali, slogan gretino e via... E gli fa comodo crederci per dare senso ai nuovi sensi di colpa occidentali, che diventano magicamente tasse di espiazione che aggiungono e non tolgono, peccati a questo mondo... Denaro facile (per colpe inesistenti). Ci sono già stati incendi devastanti nella famosa forestra pluviale negli ultimi 50 anni, ma non ricevendo la stessa copertura mediatica per la gente comune non accadeva niente. Bolsonaro chiede, ma perché solo quest'anno si chiedono sanzioni al Brasile per incendi che sono sempre accaduti? E poi si accorge di essere antipatico. Bolsonaro non ha acceso nessun fuoco, ma è colpevole a prescindere. Se al suo posto fosse rimasta l'accoppiata marxista Lula-Dilma Rousseff, probabilmente nessuno oggi romperebbe tanto il cazzo.
Oxford conferma le posizioni che alcuni di noi hanno assunto durante percorsi formativi che hanno incrociato l'argomento in sedi universitarie, ritenute al top della qualità didattica in Europa. La Foresta Amazzonica produce tanto ossigeno quanto ne distrugge. Dal punto di vista dello scambio in questione è ad impatto zero. Altro che 20%! La Nasa ha studiato bene la patta, tra anidride carbonica ed ossigeno. Nella migliore delle ipotesi, la foresta pluviale produce il seguente rapporto: anidride carbonica 1,7 vs ossigeno 2. Quindi l'apporto di ossigeno non è 2 ma al netto del consumo (per la putrefazione e degradazione della vegetazione nel ciclo di morte naturale) è (nella migliore delle ipotesi) 0,3 (altri studi davano il rapporto come detto 1 a 1). Il Professore di Scienza dell'Ecosistema presso l'Università di Oxford e membro della Royal Society (Accademia delle Scienza del Regno Unito) Y.S. Malhi, ieri l'altro, intervistato dalla BBC ha riferito i dati che abbiamo indicato, e ribadito che la Foresta Amazzonica assorbe praticamente tutto l'ossigeno che produce, e quindi è responsabile da sempre dello 0% dell'ossigeno che respiriamo. La foresta amazzonica però è una barriera, è umida, etc. E influenza il clima. Non è prevedibile con certezza come cambierebbero le precipitazioni, e le correnti termiche globali in caso di una sua ipotetica completa cancellazione. Sia ben chiaro comunque che questi incendi antipatici non sono una novità e che negli ultimi 50 anni (ad oggi), la foresta si è ridotta (è stata ridotta) del 15-20%. I tempi di ricrescita, di recupero dagli incendi sono compresi tra 20 e 40 anni. Le foreste non sono come i denti che mandano a mettere la protesi, le foreste (incredibile vero?) ricrescono! A parte il sorcio (capibara) mostrato a bordo strada da certi giornali (morto per l'impatto con un camion)... La F.A. è una interessante risorsa botanica e faunistica. Pertanto è bene proteggerla, ma spaventare i bimbiminchia di tutte le età convincendoli che quasi quasi si farà fatica a respirare senza un pezzettino del famoso "polmone non polmone", è veramente cretino e criminale (è procurato allarme). CMQ è proprio vero che fa più rumore l'albero che cade (o che brucia) che quello che cresce... Chi vi racconta mai, che la visione da satellite mostra il nord europa sempre più verde? Che le foreste nel nord europa sono incredibilmente aumentate nell'ultimo secolo? Da sole, senza piano di rimboscamento. I boschi, le aree disboscate, se le sono riprese. Come? Perché? Il male... ha fatto del bene, il carbon fossile era così efficiente, che non aveva più senso andare a far legna coi boschi. L'abbandono del taglio degli alberi, che principalmente venivano segati per produrre legna da ardere fu ridotta per le nuove fonti energetiche, così abbandonate... alè, verde e sempre più verde. Nessuno lo sa, perché non c'è interesse a dire che qualcosa di buono è accaduto e accade. Il verde europeo ha prodotto ossigeno e mancando della putrescenza delle torride foreste pluviali, ha prodotto molto più ossigeno di quanto ne abbia distrutto.  Sembra che respiriamo tutti dal buco del culo del sudamerica! Ah ah ah... che palle! Avanti... A proposito di buchi, e quello dell'ozono? Che si chiuse misteriosamente mandando a fare in c*** migliaia di studi "scientifici" e mettendo nell'imbarazzo organizzazioni raccattasoldi (e raccattapalle)? Ma si sa, c'è sempre un nuovo allarme ecologico... Il climate change, fra 20 anni, e forse meno, diventerà una barzelletta simile. Tutte le previsioni "scientifiche" che si diffondono col megafono sono solo bufale! Tra 20 anni il pianeta potrà essere: più caldo o più freddo. Di quel poco... che non farà la differenza tra il boh e il chissenefrega. Ma se un pericolo inesistente è ritenuto reale, ci si dispone a fare cose che in condizioni di non pericolo non si farebbero. E' così che si accettano e si accetteranno tasse, rivoluzioni tinte di verde ecologia, unicamente dirette da grandi potentati economici. La Green Economy (ma anche Greenpeace), se ha quel colore, principalmente lo deve alla tinta dei dollari, al fondo delle belle balle, l'unico verde che interessi agli organi di persuasione planetaria in mano ai globalisti, e a tutte le organizzazioni di "volontariato" (superprezzolato) del mondo...

Abbiamo qui una curiosità veramente gustosa, un libro di testo universitario merdaviglioso (non possiamo mostrarvi la copertina perché l'autore purtroppo è vivente, anzi con la pensione che prende è molto vivente), anni '90 che cita studi di uno scienziato russo, che sosteneva che l'enorme attività e numero di termiti attive nel sottobosco della foresta di cui si è detto (Amazzonica) fossero responsabili dell'emissione nell'atmosfera di gas devastanti... Quasi-quasi consigliava di disboscare l'intera foresta per salvare il pianeta! C'è gente che su quel libro si è laureata, e oggi insegna.

Alla fine degli anni '80 in moltissime facoltà ad indirizzo tecnico scientifico presso prestigiose università italiane gli studenti mandavano a memoria teorie "scientifiche" che ricordavano parecchio le puttanate che sparava Al Gore. Il nonno dei gretini. Si insegnava che i mari si sarebbero alzati così tanto nel 2000, che Venezia sarebbe stata cancellata, come le spiagge dello stivale. Anche per la subsidenza si dava per spacciata l'intera nota località balneare di Jesolo, in Veneto. Siamo nel 2020 e a Jesolo si chiedono continuamente concessioni edilizie per costruire ville sulle spiagge, che sono esattamente dov'erano negli anni '80. Ora nelle università si tengono corsi diversi, i professoroni che scrivevano puttanate negli anni '80 mangiano e bevono a casa sfogliando cataloghi di gioielleria, ma i nuovi coglioni in cattedra non deluderanno la fame di stronzate dei giovani sempre meno dotati di capacità analitiche e di senso critico. Giovani che sembrano provare un piacere orgasmico quando sentono di avere colpe per tutti i mali del mondo. O quando vivono la disabilità di netta pertinenza psichiatrica, che fa loro credere di potere o dovere salvare il pianeta, magari respirando di meno.

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