La foresta amazzonica non è il polmone del mondo. I polmoni del
mondo, se uno li vuole proprio cercare, sono gli oceani, per produzione
di ossigeno (plancton e non foglie). Non si capisce perché i media debbano sparare un mare di
palle tutto il tempo. E perché la politica si pieghi alle bufale in questo modo sempre più insopportabile, per chi le cose le sa e non deve farsele spiegare da chi le falsifica o le inventa. Ah, sì rientra nell'agenda del cambiamento climatico causato
dall'uomo, peccato che l'agenda sia piena di castronerie e falsità, anche peggiori di questa... Illogiche e scientificamente inammissibili perché indimostrabili. Ma si sa, che oggi contano più le gretine
psicopatiche finte bambine in polifarmacoterapie sorrette da antipsicotici (17 anni vissuti alla pene di
segugio) senza istruzione di base, che la ragione. Emmanuel (altro imbottito di psicofarmaci), lo scemo di Francia, ripete quello che legge sui giornali, slogan gretino e via... E gli fa comodo
crederci per dare senso ai nuovi sensi di colpa occidentali, che
diventano magicamente
tasse di espiazione che aggiungono e non tolgono, peccati a questo mondo... Denaro facile (per colpe
inesistenti). Ci sono già stati incendi devastanti nella famosa forestra pluviale negli ultimi 50 anni, ma non ricevendo la stessa copertura mediatica per la gente comune non accadeva niente. Bolsonaro chiede, ma perché solo quest'anno si chiedono sanzioni al Brasile per incendi che sono sempre accaduti? E poi si accorge di essere antipatico. Bolsonaro non ha acceso nessun fuoco, ma è colpevole a prescindere. Se al suo posto fosse rimasta l'accoppiata marxista Lula-Dilma Rousseff, probabilmente nessuno oggi romperebbe tanto il cazzo.
Oxford conferma le posizioni che alcuni di noi hanno
assunto durante percorsi formativi che hanno incrociato l'argomento in
sedi universitarie, ritenute al top della qualità didattica in Europa.
La Foresta Amazzonica produce tanto ossigeno quanto ne distrugge. Dal
punto di vista dello scambio in questione è ad impatto zero. Altro che
20%! La Nasa ha studiato bene la patta, tra anidride carbonica ed
ossigeno. Nella migliore delle ipotesi, la foresta pluviale produce il
seguente rapporto: anidride carbonica 1,7 vs ossigeno 2. Quindi
l'apporto di ossigeno non è 2 ma al netto del consumo (per la
putrefazione e degradazione della vegetazione nel ciclo di morte
naturale) è (nella migliore delle ipotesi) 0,3 (altri studi davano il
rapporto come detto 1 a 1). Il Professore di Scienza dell'Ecosistema
presso l'Università di Oxford e membro della Royal Society (Accademia
delle Scienza del Regno Unito) Y.S. Malhi, ieri l'altro, intervistato
dalla BBC ha riferito i dati che abbiamo indicato, e ribadito che la
Foresta Amazzonica assorbe praticamente tutto l'ossigeno che produce, e
quindi è responsabile da sempre dello 0% dell'ossigeno che respiriamo.
La foresta amazzonica però è una barriera, è umida, etc. E influenza il
clima. Non è prevedibile con certezza come cambierebbero le
precipitazioni, e le correnti termiche globali in caso di una sua
ipotetica completa cancellazione. Sia ben chiaro comunque che questi
incendi antipatici non sono una novità e che negli ultimi 50 anni (ad oggi), la
foresta si è ridotta (è stata ridotta) del 15-20%. I tempi di ricrescita, di recupero dagli
incendi sono compresi tra 20 e 40 anni. Le foreste non sono come i denti che mandano a mettere la protesi, le foreste (incredibile vero?) ricrescono! A parte il sorcio (capibara) mostrato a bordo strada da certi giornali (morto per l'impatto con un camion)... La F.A. è una interessante
risorsa botanica e faunistica. Pertanto è bene proteggerla, ma
spaventare i bimbiminchia di tutte le età convincendoli che quasi quasi
si farà fatica a respirare senza un pezzettino del famoso "polmone non polmone", è
veramente cretino e criminale (è procurato allarme). CMQ è proprio vero
che fa più rumore l'albero che cade (o che brucia) che quello che
cresce... Chi vi racconta mai, che la visione da satellite mostra il
nord europa sempre più verde? Che le foreste nel nord europa sono
incredibilmente aumentate nell'ultimo secolo? Da sole, senza piano di
rimboscamento. I boschi, le aree disboscate, se le sono riprese. Come?
Perché? Il male... ha fatto del bene, il carbon fossile era così
efficiente, che non aveva più senso andare a far legna coi boschi.
L'abbandono del taglio degli alberi, che principalmente venivano segati
per produrre legna da ardere fu ridotta per le nuove fonti energetiche,
così abbandonate... alè, verde e sempre più verde. Nessuno lo sa, perché
non c'è interesse a dire che qualcosa di buono è accaduto e accade. Il
verde europeo ha prodotto ossigeno e mancando della putrescenza delle
torride foreste pluviali, ha prodotto molto più ossigeno di quanto ne
abbia distrutto. Sembra che respiriamo tutti dal buco del culo del
sudamerica! Ah ah ah... che palle! Avanti... A proposito di buchi, e
quello dell'ozono? Che si chiuse misteriosamente mandando a fare in c***
migliaia di studi "scientifici" e mettendo nell'imbarazzo
organizzazioni raccattasoldi (e raccattapalle)? Ma si sa, c'è sempre un
nuovo allarme ecologico... Il climate change, fra 20 anni, e forse meno,
diventerà una barzelletta simile. Tutte le previsioni "scientifiche"
che si diffondono col megafono sono solo bufale! Tra 20 anni il
pianeta potrà essere: più caldo o più freddo. Di quel poco... che non farà
la differenza tra il boh e il chissenefrega. Ma se un pericolo
inesistente è ritenuto reale, ci si dispone a fare cose che in
condizioni di non pericolo non si farebbero. E' così che si accettano e
si accetteranno
tasse, rivoluzioni tinte di verde ecologia, unicamente
dirette da grandi potentati economici. La Green Economy (ma anche
Greenpeace), se ha quel colore, principalmente lo deve alla tinta dei
dollari, al fondo delle belle balle, l'unico verde che interessi agli
organi di persuasione planetaria in mano ai globalisti, e a tutte le
organizzazioni di "volontariato" (superprezzolato) del mondo...
Abbiamo qui una curiosità veramente gustosa, un libro di testo universitario
merdaviglioso (non possiamo mostrarvi la copertina perché l'autore purtroppo è vivente, anzi con la pensione che prende è
molto vivente),
anni '90
che cita studi di uno scienziato russo, che sosteneva che l'enorme
attività e numero di termiti attive nel sottobosco della foresta di cui
si è detto (Amazzonica) fossero responsabili dell'emissione
nell'atmosfera di gas
devastanti... Quasi-quasi consigliava di disboscare l'intera foresta per
salvare il pianeta! C'è gente che su quel libro si è laureata, e oggi
insegna.
Alla fine degli anni '80 in moltissime
facoltà ad indirizzo tecnico scientifico presso prestigiose università
italiane gli studenti mandavano a memoria teorie "scientifiche" che
ricordavano parecchio le puttanate che sparava Al Gore. Il nonno dei
gretini. Si insegnava che i mari si sarebbero alzati così tanto nel 2000,
che Venezia sarebbe stata cancellata, come le spiagge dello stivale.
Anche per la subsidenza si dava per spacciata l'intera nota località balneare di Jesolo, in
Veneto. Siamo nel 2020 e a Jesolo si chiedono continuamente concessioni
edilizie per costruire ville sulle spiagge, che sono esattamente
dov'erano negli anni '80. Ora nelle università si tengono corsi diversi,
i professoroni che scrivevano puttanate negli anni '80 mangiano e
bevono a casa sfogliando cataloghi di gioielleria, ma i nuovi coglioni
in cattedra non deluderanno la fame di stronzate dei giovani sempre meno
dotati di capacità analitiche e di senso critico. Giovani che sembrano
provare un piacere orgasmico quando sentono di avere colpe per tutti
i mali del mondo. O quando vivono la disabilità di netta pertinenza psichiatrica, che fa loro
credere di potere o dovere salvare il pianeta, magari respirando di meno.