|
2017, Delphine Jelk (and Thierry Wasser)? |
Per fortuna i vecchi sono morti, e i giovani quando non se ne fregano non capiscono un ca... Cavolfiore! Perché se i vecchi fossero vivi... Sai quante sberle volerebbero. E mica tanto gioiose...
Cosa dovrebbe essere 'sta roba!? Con tutta la fantasia di questo mondo... Ma la tuberosa.... Ma... Dov'è? Cos'è... uno 0,02%!? E con tuta mimetica!?
E uno dice, ma esiste una buona base, avranno usato di quella... è una vita che Firmenich gliene mette... Peccato che questa volta non... Firmenich? Magaaari... Beh, interno? Aspetta. Interno a quale capannone? Eh...
Questo è un modestissimo
fiori bianchi. Come molti
fiori bianchi si fabbricavano sul finire degli anni '80, al sorgere degli anni '90. E' un concept vecchio. E non è un grave difetto. I difetti sono tutti gli altri. Prima cosa è parziale. Una costola di Giorgio BH che è rimasta costola, e non è diventata donna... Pfff...
"Mi sembra che manchi qualcosa"...
"Sì, il cestino".
Creamy-vanillina, note lattoniche, briciole di gelsomino, vetiverile acetato ma pochissimo. Due sandalo sintetici crociati. Muschi
bucato pulito. C'è uno sbuffo "green" in apertura, ma dura poco, e serve a niente. Una ricostruzione floreale per un generico "giglio" (ex generic
white flowers).
A molti di voi sembrerà il solito shampoo, non volevamo scriverlo ma è vero, ricorda rotondi shampoo sempliciotti, per chiome rompiballe.
Che nessuno dica sembra un Avon... Perché Delphine Jelk è "la corda in casa dell'impiccato": nel suo passato, i profumi per Avon (e altre
avonate)... li ha fatti veramente!
Si asciuga e procede lineare, un piatto-piattissimo, praticamente bidimensionale.
Non è una tuberosa. Non è gioioso. E noi siamo tristi, per loro.
Rating: Zero-1/5
Poaréti...