Nel 2006 Guerlain rinomina un vecchio ma non troppo in-successo Mahora.
Jean Paul Guerlain è costretto a mettersi giù di nuovo per capire cosa non sia funzionato.
Solo il nome?
L'Ylang, e le piantagioni di Guerlain giocano su questa storia più di nomi che di profumi.
La bella tuberosa è ammorbidita dal cocco, vezzeggiata dall'Ylang e sedotta da un accordo vaniglia gelsomino frangipani che spinge le prepotenti note oltre l'iniziale rimembranza di Fracas di Piguet.
Molto gradevole il fondo, lattiginoso su frizzanti vetiver e sandalo (tipo) Mysore.
Voto: 4/5
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