Johanna al mare a Josa. E' una gran cosa! Osteopata-camminà. La giornataccia, che figuraccia. Fosse bono da magnà. Al mare a Joza, che pare Ciòza! a fare cosa!? Se quel guerrier io fossi, se un giorno t'adirassi, compare fosti a me-eee. Se giù alla limonaia, se sfragna sulla ghiaia, qualcosa ci dirà-aaa. Che belle le barchette, ci salgono le ochette, non le puoi più affondar! Giurai giammai t'offesi, su' ceppi accesi. Né bianchi né gri, un nonnulla! Che sulla scintilla s'attizza il gorilla. Ed ebbro di bruciore-sssplode. Se il prima viene dopo, e il dopo viene adesso, tu trovami il più fesso nel vespero migrar! Al bar del coni s'insaccavano coglioni da raccogliere ma tu? Ri-passasti? E i marò? A controllar che il ladro non avesse perso il lardo per lo zampone della gatta stracca stracciamaroni ove và come niente fosse quella fessa di quadrupede sul tetto che di brina strinato già avea le zampette sue donde decollava per lo ch'era scivoloso assai rendendosi per la qual volta la dirimpettaia tutto d'un petto l'avesse lavata della più sdrucciolevole acqua di scolo delle verzure sue smarritesi in brodaglia di risciaquo del primigenio minestrone preparato per quello smargiassone magnapanettoni a tradimento di babbo natale senza virgole né preservativi!? Tanto per cambiare, vero?
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