Esiste una profumeria araba*? O la profumeria araba è una colossale finzione? Non ci sono dubbi circa il fatto sia esistita, ma con altrettanta sicurezza possiamo dire che oggi non ne rimane null'altro che una confusa caricatura, disegnata in Occidente. Abbiamo scoperto (clicca qui per accedere al relativo ampio DOSSIER fotografico) piano piano che, la profumeria "araba" è una colossale frode. Da oltre 40 anni, chi visita il Cairo, Dubai, o altre mete turistiche e porta a casa una essenza di menta, sandalo, rosa o gelsomino, porta a casa un prodotto industriale, un sintetico, francese** nel 90% dei casi, diluito in loco con solventi oleosi. E la stessa cosa vale per moltissimi olii essenziali, spacciati anche da grossisti a furbi dettaglianti di mezzo mondo, perché si sa che è più facile vendere un olio essenziale di tuberosa a 20 euro (che non esiste nemmeno) che una stessa quantità di vera tuberosa (assoluta) che di euro ne costa oltre 300...
Il 95% dell'olio di oud commerciato sul pianeta è falso, e viene otteuto da prodotti chimici sviluppati in Europa, e in misura minore in Cina. E la stessa cosa più o meno vale per sandalo, rosa, gelsomino, tuberosa, neroli, etc. Gli "attar" sono ormai praticamente degli oleosi liquami da petrolchimico, come quelli che vende quel piccolo astuto furfante pakistano-inglese come si chiama? Quello imbecille ma ruffiano, ignorantissimo e forse anche per questo intrallazzato con la peggiore feccia della rete... Sono tenuti a saperne il nome solo gli stupidi, ovvero solo i lettori occasionali perché ostili a questo Blog. Dev'essere uno spasso buttare soldi per un attar di glicole propilenico aromatizzato con oud sintetico PA, civet replacer tai e rosa per il pot-pourri da 2 sterline. Ah ah ah... Chi doveva capire ha capito.
Proviamo a spiegarvi cosa accade da mattina a sera, per ogni giorno di ogni mese di ogni anno.
Un commerciante egiziano, libanese, siriano, pakistano, indiano, saudita, quel che è, decide di vendere olio profumato. Quello naturale costa di più, ma chi mai lo produce? Ora che le piccolissime piantagioni sono sotto controllo armato di pochissimi, e che il loro prezzo è proibitivo? E' impossibile entrare in quel business, ma il problema è già stato risolto da decine di migliaia di altri furbacchioni. Semplice, entrano nella più totale truffa. Contattano produttori di profumi, quasi tutti sono in Francia, e chiedono loro a seconda del progetto, un concentrato di solo sandalo (realistico nelle intenzioni) o di altro materiale, oppure, se vogliono osare di più, chiedono profumi finiti, imitazioni anche, trattano il prezzo al ribasso, pagano e ricevono il concentrato richiesto. Solitamente chiedono di spendere così poco che le grandi aziende li cacciano via. Ma trovano sempre piccole realtà pronte a soddisfare le più pidocchiose delle richieste. Poi accade di tutto, mescolano una base sandalo con solvente oleoso, olio minerale, dpg, quel che trovano più conveniente, e cominciano a diffonderlo, frodi in etichetta, certificazioni, tagli... Sì perché anche chi ha un prodotto autentico può volere guadagnare il doppio, tagliandolo con un sintetico fatto bene! Ed è quello che accade.
Chi vende olii essenziali in occidente spesso compra roba falsa o adulterata, e lo sa, ma ha una via di fuga legale: ottiene una certificazione falsa dal venditore, e in caso di contestazione esibirà quella ostentando buona fede. In verità il prezzo stracciato lasciava già intendere che la frode c'era, ma che cure ci sono? 3/4 del mercato sono parzialmente o totalmente corrotti, e il numero anche nella frode fa la forza.
Per quanto riguarda i profumi finiti, è un vero casino, pensate che alla Mecca è tutto un trionfo di materiali da bucato o da air freshener, a volte gli stessi appaiono nelle rinnovate specchiature per allodole (i flaconi scintillanti di plastichina dorata), nei negozi della sedicente nicchia. Ecco, nel 99% dei casi si tratta di profumi francesi o cinesi (spesso roba supercheap), imbottigliati per conto di commercianti arabi, con flaconi arabeggianti che vengono prodotti quasi sempre in Cina. Di arabo a volte non c'è nemmeno la calligrafia sul flacone.
E' uno schifo, la profumeria è governata dal malaffare, dall'inganno e dall'ignoranza. A monte e... a valle. E' come muoversi tra i serpenti, avranno alcuni modi ruffiani finché volete, ma sempre serpenti sono. Siete mai stati a una "fiera o fierucola di settore"?
Noi, per Noi stessi e per i Profumi JICKIEL, acquistiamo dai paesi sottosviluppati esclusivamente materiale difficilmente adulterabile, cioè il grezzo (c'è ovviamente tutta una preparazione a monte per saperlo esaminare e identificare correttamente). Confermiamo l'ordine solo dopo approfondite analisi il cui esito sia assolutamente positivo, senza zone d'ombra. E' un lavoro snervante. Per il resto ci riforniamo solo ed esclusivamente dai grossi fornitori europei che detengono quel 5% di coltivazioni di naturali vere e non immaginarie. E che per ciascun naturale o sintetico ci offrono decine e decine di certificazioni, periodicamente aggiornate dagli esiti di nuove ricerche o più approfondite analisi o da nuove applicazioni o restrizioni d'uso. Ovvio che la qualità, la garanzia e la ricerca continua abbiano prezzi/costi elevati. Ma noi vogliamo il meglio. Noi pretendiamo certezze, le favole, le illusioni, le redditizie frodi... le lasciamo agli altri.
*Avremmo potuto esordire con identico interrogativo ma mutato soggetto, esiste la profumeria indiana? Sviluppo identico.
** Abbiamo riscontrato alcune significative eccezioni, come la tedesca Drom, molto attiva nelle produzioni low-cost, e la spagnola Iberchem che fornisce prodotti vari a prezzi mediamente più bassi di quelli dei competitors francesi.