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sabato 21 dicembre 2013

Captain Harlock, the animated perfume.


Post di assonanze, sintonie e coincidenze. Ove si andrà discettando dell'osmosi perfetta tra un profumo imitato e un profumo animato...










Captain Molyneux e Captain Harlock (Capitan Harlock nella nostra lingua):





Sono straordinariamente felici le coincidenze che li allineano.





Captain era la speciale fragranza di un vero artista: il Capitano Edward Molyneux. 


Il profumo viene donato al mondo nel 1975 dopo la morte del Capitano (1974). Nello stesso anno Leiji (Akira) Matsumoto, decide di far passare il suo Capitan Harlock dal ruolo di personaggio (prima apparizione 1953) a quello di protagonista.

Capitan Harlock è un tale successo tra il 1976 e il 1979 [la serie di fumetti era intitolata Space Pirate Captain Harlock ( 宇宙海賊キャプテンハーロック Uchū Kaizoku Kyaputen Hārokku)] che nel 1978 la Toei Animation decide di realizzare una vasta opera di animazione traslitterando l'intero universo della serie in ancora più popolari episodi per ragazzi dalla rapida diffusione in tutto il mondo.







Capitan Harlock è nobile come Captain Molyneux, riflessivo e taciturno. E' un pirata dello spazio, un eroe romantico intergalattico, ed un individualista che lotta contro gli oppressori ed i regimi totalitari spinto non dalla volontà di servire specificamente qualcuno, quanto piuttosto da qualcosa di propulsivo che è nel suo cuore.

La formula di Captain Molyneux è un trionfo di bellissimo, vero e genuino muschio di quercia. E' il fil rouge che unisce i grandi classici della profumeria degli ultimi 100 anni e più. Oggi questa nota è quasi estinta, sostituita da imitazioni chimiche senz'anima e senza tridimensionalità.
All'estero chi ama il classico, i capolavori che non possono esistere senza il muschio di quercia, come Mitsouko per intenderci, s'accapiglia per possederne un flacone. 
Ma il muschio di quercia è solo l'elemento centrale di una più ampia orchestra. 

Unica: Captain Molyneux è IL profumo riuscito.

Per apprezzarne le doti tecniche si può leggere ponendo attenzione su questo fatto: una formula che escluda l'iso e super è qualcosa, per noi contemporanei, di felice e felicemente ri-orientante verso naturali sentieri di chiara bellezza e di (e finalmente) vera e comprovabile esclusività.

Oggi non c'è legno di cedro che non sia sommerso da iso e super e/o cedramber. Oggi che siamo oppressi da stronzate come Escentric Molecule 1 (iso e super ed eccipienti), uno stupido estratto del Dixan Lavatrice, il bello è non incontrare l'onnipresente macromolecola dell'iso e super.
L'iso e super, o il nuovissimo timbersilk sono cheap, si conservano a tempo indefinito, sono facili da usare.
La profumeria di oggi è scorciatoia.
Captain Molyneux è il coraggio e l'espressione della forza, dell'ingegno e del gusto del Capitano Edward Molyneux.

Impari la nicchia! Imparino i parolai dei profumi del nulla!

Se fosse un vino? Capiamoci; Luna Rossa di Prada è un tavernello in brick. L'originale Captain Molyneux è invece uno Château Margaux (un prezioso e raffinato Bordeaux).

Ed in questo delicato ragionar di vini e di profumi divini, si sveglino anche quelli che comprano un profumo d'annata, con alta percentuale di naturali (e quindi un profumo forte ma fragile), in regioni d'Italia e d'Europa, donde dovrebbero venire a noi non delicata vintage profumeria alcolica, ma semmai... fichi secchi!

E poi si lamentano...

Ma torniamo alle cose giuste e nelle giuste circostanze, esaminiamo una volta di più il profilo di questo profumo, la sua tessitura.

Grandiosa è la presenza della verbena o erba luigia (lippia citrodora), quella che squillava nella formula Vintage di Pour Monsieur di Chanel e che oggi l'IFRA ha messo al bando perché produrre note agrumate dal mais è molto più remunerativo e molto meno faticoso (non devi subìra la fluttuazione dei prezzi che ti impongono i produttori), limone (essenza distillata questa volta sì nel sud della Francia, dati storici della sua produzione alla mano), coriandolo, noce moscata, foglia di violetta, rosmarino, patchouli, zibetto (esisteva l'animalis nel 1975?), sandalo indiano, un gran bel tabacco doré, chiodi di garofano, lavanda, muschio (il Musk K dello Chanel N°5 e non il Galaxolide o i muschi del cazzo di oggi che al Musk K si ispirano), tonka e una hint di vaniglia so natural.
C'è qualcosa che ricorda la guerlinade nel fondo del Captain?

Sì. E' questo l'avviso di molti nuovi suoi estimatori, sì.



Il design del flacone è molto interessante, la sagoma di uomo all'impiedi o la forma di una stazione orbitante, di una navicella spaziale? Dovremmo chiedere lumi a Pierre Dinand (geniale creatore di flaconi celebri come Eau Sauvage di Dior e Opium di YSL).



I flaconi giusti e meglio conservati sono un prezioso intreccio, altamente godibile di Qualità, Storia e Rarità.





Captain Molyneux è Bellissimo.



E' tutto quello che, oggi, in profumeria, non si può più avere né fare.



Captain Molyneux, first formula (1975-1980) è un fougère molto frizzante. Gli ingredienti sono amalgamati tra loro in modo sorprendente, è arduo scomporre questa eccezionale fragranza, perché abbondano i naturali e mancano all'appello alcune molecole chimiche a cui oggi siamo abituati. Per dire: sentire vero legno di cedro virginia al posto dell'iso e super (brevettato nello stesso anno del lancio di Captain, il 1975), è un reset impagabile. Un tuffo nel naturale che è anche un arretramento dal chimicume contemporaneo.




Captain è un profumo del passato? La risposta è certamente no, per niente...


La struttura di Captain di Molyneux è trasversale rispetto agli stili e ai generi: è elegante come Patou Pour Homme con il quale condivide metodo, approccio costruttivo e tavolozza dei materiali più preziosi e squillanti. Captain è però più dinamico ed è vibrante quanto uno Chanel Sport contemporaneo, pur rimanendo bello spesso e rotondo: le concentrazioni percentuali di fragranza nel profumo finito erano, come noto, molto più alte in passato di quelle a cui oggi siamo abituati.






Senza Captain di Molyneux, non avremmo avuto una florida discendenza; tra gli altri, degni di citazione sono Green Irish Tweed di Creed (1985) e Cool Water di Davidoff (1988).




Captain è stato riformulato ed alterato nei primissimi anni '80, e di nuovo negli anni '90, diventando il fantasma di quello che era.



Reiteriamo l'appello: evitate i profumi conservati male o stracotti, vale per Captain ma vale per qualunque altro profumo che abbia oltre 10 anni. Evitate di acquistare dalle località più torride d'Italia e del resto del mondo. Per maggior chiarezza: NOI da Bologna in giù SCONSIGLIAMO di comprare il Molyneux del 1975: è la sintesi della nostra e della vostra esperienza, delle tante email che ci avete scritto, aventi per oggetto i vintage (Captain non solo) "cotti" o "rabboccati". E comprate esigendo precisione, ricordando che per l'oste il proprio vino è sempre ottimo, e che "è bbbuono" da uno che non sa un cazzo di quello che vende non significa niente, è un suono gutturale in un telefono.

I problemi sono principalmente termici. Meno caldo fa nel luogo di stoccaggio più salute avrà il profumo, maggiore sarà il suo lifetime (fino a un secolo secondo Turin, e per una volta siamo d'accordo).

Non è necessariamente comprensibile dalla scatola, perché il calore distrugge l'equilibrio dei profumi, molto ma molto prima che si abbiano esemplari come il corpo da autopsia di un povero Captain (che qualcuno ha anche il coraggio di vendere come niente fosse) nella foto qui sotto.



Quanto all'analisi grafica per identificare il profumo originale:

L'analisi grafica corretta è questa (in pratica i Captain con la Vela sono i riformulati):

A): L'ORIGINALE (la prima versione): immenso primigenio successo internazionale per la V1:

1974-75/1982 ORO PURO 
RATING: 5/5!


B): riformulazione e depressione per la V2:

1982-1990 DECLINO e PORCHERIA:
RATING: 1/5


C): Trauma commerciale e pausa.

Anni '90 fino ad oggi.
LA MONNEZZA:
RATING: ZERO



giovedì 29 agosto 2013

Il caffè di zibetto.

Sarebbe mica ora che parlassimo un poco del caffè di zibetto, visto che lo beviamo tutti i giorni*?
Va bene, scrivi un post.



La storia di questo caffè inizia durante il periodo coloniale (XIX secolo), in Indonesia gli olandesi coltivavano caffè e ne proibivano il consumo agli indigeni. Ben presto si accorsero che questi animali andavano matti per i chicchi migliori di caffè e che li digerivano e cagavano** lontano dalle piantagioni e dai guardiani. 
Si potevano raccogliere, pulire e quindi tostare (piuttosto di niente, avranno pensato, e invece)...
Quel caffè raro era straordinariamente buono, quando arrivò alla prova del gusto degli olandesi ci si accorse della strana e inusitata dolcezza (e così sparì presto anche quello). Schiavi e padroni, tutti volevano questo caffè da rinvenire qua e là e nella sterpaglia: ma non c'era abbastanza materiale digerito ed espulso per far contenti tutti (allora come oggi). Il suo prezzo era molto alto ed impegnava continuativamente le donne nella raccolta, specialmente quelle meno adatte alla fatica fisica di altri lavori.


Il caffè di zibetto è descritto erroneamente persino in Wikipedia. Ne scrivono come di una modifica del profilo proteico dovuto alla digestione all'interno dell'animale. Non parlano della azione dei succhi gastrici sui tannini: il vero motivo per cui questo caffè è alla fine più dolce e rotondo di quello non elaborato dagli zibetti.
I tannini sono amaricanti ed astringenti.
A ciò si aggiunga che quello che questo animale fa all'interno del suo corpo e fuori dal suo corpo è quasi alieno. Lo zibetto appartiene alla famiglia dei viverridi ma per noi potrebbe essere pure marziano...
Il muschio di zibetto non è fecale, non gli esce dal culo infatti.
Il caffè di zibetto non è fecale, anche se gli esce dal culo.


Noi allo zibetto non ci arriviamo per via cinematografica, niente Hollywood per noi, niente Fiere della Polenta, poche storie, è tutta sostanza...
Amore per quella volpe di super-gatto, quello sì.
Vai avanti (non sarebbe il caso di una foto "domestica")? Va bene.
Indonesia, non c'è spazio per i mediatori nostrani.
6 mesi prima di accordarsi per l'acquisto di uno stock, e noi s'acquista anche la prova del 9: un identico lotto ma da altro fornitore a 350 Km dal precedente.
Idem per il terzo giro, Sumatra.
Una gara di resistenza alla rottura degli zebedei durante i soliti 40 giorni di tedio doganale e poi finalmente si può preparare la moka...
Il tostato da macinare sul momento è migliore.
La varietà di caffé coltivata in Asia è la "arabica".

I chicchi di caffè vengono ingoiati dagli zibetti e defecati qua e là. In natura gli animali si nutrono in modo naturale e spontaneo, in allevamento vengono invece nutriti anche a forza...
La differenza c'è spesso, perché il processo digestivo dell'animale in natura è regolare, invece in allevamento non sa mai chi trova e non gli si lascia proprio il tempo di diventare stitico...
Lo scandalo è recente, gli allevatori asiatici si fanno ormai una concorrenza folle, e appena vedono uno zibetto libero cercano la via di catturarlo per metterlo a caffè crudo a oltranza. E lo zibetto si mette giù a pannellare gandhianamente, e allora l'allevatore che vuole comprarsi il mercedez e il rolez va giù di schiaffoni: makan karena aku akan mematahkan kepala anda! (è un invito cordiale in indonesiano a consumare rapidamente il contenuto della vasca del caffé crudo).

Lo zibetto non è scemo, ha una mira per scegliere, quando può (come quando è libero di prendere i chicchi dalla pianta), i chicchi migliori, i più sani e solitamente i più grossi.
Chicchi molto grossi e non intaccati da parassiti. I caffè migliori sono quelli raccolti nella giungla, quelli che abbiamo cercato e acquistato. Quelli che beviamo.
I prezzi sono alti, e vari. Dai 50 ai 120 dollari l'etto. Ma per esperienza quelli migliori sono sui 100 all'etto.
Sotto i 70 dollari fioccano i falsi. 


Il caffè di zibetto crudo essiccato si può tostare anche in casa dopo opportuno lavaggio.
Batte tutte le prove di gusto, è davvero il migliore dei caffè sul mercato (è una varietà arabica i cui chicchi sono selezionati dall'animale e detanninizzati dallo stesso).
Le prove sono tutte a suo favore, persino quella recente con un blind-panel di studenti dell'Huffington Post.
Ma ai produttori dà fastidio, non si può imbrigliare perché se la gente in occidente vede gli zibetti in gabbia boicotta il marchio, ma nel frattempo ruba fette di mercato quello prodotto dai contadini di Indonesia, Bali, Sumatra...
Quindi minimizzano, beh sì... Ma non è tanto meglio, ma gli animali soffrono, ma (e fa effetto soprattutto agli americani di Bucket List 2007) "esce dal culo deve essere merda".
Vallo a dire agli olandesi che tenevano quelle colonie! Già loro ti avrebbero risposto che no, non solo non sa di merda, ma è migliore del tuo caffè raccolto meccanicamente e irrorato di pesticidi.
A noi piace perché noi si va da Guerlain al muschio di zibetto, e dallo zibetto in profumeria al caffè di zibetto.
Anche se gli allevamenti non sono per i nostri gusti gli stessi, in quanto il nostro muschio è etiope, sempre e solo africano quindi. 
Mentre per il caffè ci sono poche alternative (in Asia).

Oggi i prezzi sono scesi in modo assurdo, ormai quasi tutto il Kopi Luwak venduto oggi sui mercati è falso e creato in modi scorretti o fantasiosi. I produttori onesti sono in difficoltà, il risultato di distruggere il mercato di questo caffè è quasi raggiunto.
Noi razioniamo, perché quello trovato alla esclusiva caffetteria ******** a 12 euro la tazzina quest'anno non era quello trovato due anni fa o quello che abbiamo acquistato direttamente là e che possiamo ancora prepararci a casa, insciallah.





Ma quante "belle" anteprime!

Ecco il nuovo rutto di fiori bianchi di Lutens, provato a Parigi per voi e per tutti (per la review clicca sulla carriola):













L'incensone di Tom Ford è invece qui:















* quasi tutti i giorni, cmq spesso en lieu du café normal.
**chiediamo vènia per l'uso del "francesismo"...

venerdì 22 giugno 2012

PROFUMI SU YOUTUBE, ESIBIZIONI DEMENZIALI, CORTOCIRCUITI PSICOLOGICI.


C'è una incredibile massa di ******** che si ficca in faccia una webcam per parlare e parlare di un profumo (MAGARI è IL REGALO DELLA BEFANA), tenendolo in mano e annusandolo come gli fosse capitato tra le mani 2 minuti prima di iniziare la registazione. In evidente imbarazzo. Sono soprattutto americani.
Sono insicuri e più grosso è il flacone e meglio si sentono, come dire. Questa gente DEVE mostrare COME ce l'ha. E' davvero un fenomeno freudiano.
I flaconi sono simboli fallici. E' evidente. Questa gente legge le note su fogli a fianco della camera, a loro interessa solo la foto col coso in mano. Il video con flacone profumato.
E poi ci sono quelli che ve li mostrano tutti...
OK, ma tutto questo a che pro? Non sono in vendita, non sono in offerta, sono esibiti, di nuovo siamo nel campo della sofferenza umana...
Come bambini che devono fare scoppiare di invidia altri bimbi meno fortunati?
Ma questa gente spesso è avanti con gli anni, e allora è esibizionismo.
E' un fenomeno, YouTube che proibisce ogni minimo riferimento sessuale, esibisce la perversione dei propri utenti sotto la forma della recensione non recensione, della esposizione tipo fiera o mercatino, ma senza vendita, senza acquirenti.
Era meglio Xtube, ma forse taluni di questi personaggi postano video anche là, video finalmente sinceri.
Questa roba è triste, repressa e inutile.
Ed è l'esito di un processo censorio.
Vorrebbero fare e mostrare altro, ma gli è interdetto.