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giovedì 23 novembre 2017

"DORJE" JICKIEL®. Haute Parfumerie à Venise. PRESENTAZIONE UFFICIALE.

"Mesdames et Messieurs, be comfortable, por ché... stiamo per calare l'asso pigliatutto"...


Il Dorje (lo scettro) ed il Dril-bu (la campanella) sono indispensabili strumenti liturgici utilizzati durante la ritualistica buddista tibetana. 



La campana è tenuta nella mano sinistra e lo scettro nella destra mentre entrambe le mani si muovono graziosamente in gesti prescritti che integrano il rituale. Come coppia, riflettono i due aspetti della pratica buddista: metodo e saggezza, intuito e compassione. Il volto che appare sulla maniglia della campana è associato a intuizioni trascendenti. Le eleganti punte che emergono dalle bocche dei Makara* (mostri marini e spiriti custodi) e che formano le estremità di questi oggetti rituali, hanno le loro radici nella mitologia indiana. Il Dorje è lo scettro fulmine di Indra, un dio guerriero indù che regola la pioggia, le nuvole ed i fulmini. Lo scettro tibetano si riferisce alla coscienza immobile, stabile ("adamantina") del Buddha. Il corpo (del Dril-bu) è ulteriormente impreziosito da una corona di mostri separati da simboli favorevoli, mentre fregi a rilievo di miniature del Dorje scorrono al bordo e alla spalla della campanella.
* (मकर) 




Dalle verifiche sul materiale OTO "old" musk deer extract (pre 1979, norme CITES) in olio di sandalo indiano (in nostro possesso com'è noto), e da supplettiva documentazione relativa, è emersa l'appartenenza degli specifici grani in infusione, non alla specie Moschus moschiferus (Linnaeus, 1758) , ma alla Moschus leucogaster (Hodgson, 1839) che è una specie che occorre/occoreva nelle regioni himalayane, India del nord (area Sikkim), Nepal e marginalmente in Cina. Le varietà disponibili nell'arsenale Jickiel® degli estratti di muschio di cervo (materiali non più riproducibili e dal valore inestimabile) diventavano di colpo non più due ma tre, da tre distinte localizzazioni geografiche. Himalaya/Tibet (+ India, Pakistan, Nepal e Bhutan), Tonkino/Cina (+ Vietnam), Siberia/Russia (+ Mongolia). 


Sir Charles Bell Collection, 1920-1921, Lhasa

Desideriamo che da questo antefatto tra gli altri emerga quanto sia inesauribile in noi la passione per questa materia prima, che Veda, Bibbia e Corano non collocano presso la divinità per errore. Bei momenti quelli in cui non si sa più se sia salito o disceso dal cielo. 

E' la migliore tra le materie prime aromatiche dagli inizi dell'avventura dell'uomo sul globo terracqueo. 



Dorje (The Movie) By Jickiel® (clicca su questo link se non vedi perfettamente il video).


Per arrivare a Dorje, siamo partiti dallo studio del muschio di cervo naturale. L'intera composizione ruota attorno alla presenza del materiale naturale autentico. Ed in particolare da quello che un tempo si diffondeva, fragranza e rimedio, nel Palazzo del Potala, nell'antica Lhasa, capitale del Tibet. Attorno a questa gemma, abbiamo collocato altre pietre preziose, curando castone per castone, affinando la tecnica nel cesello, nella ricerca della perfezione, nella forma e nella sostanza. Abbiamo rifinito e decorato Dorje secondo gusti orientali. Il fiore di Champaca Assoluta corroborato da spezie piccanti, aggiunge nobiltà, colore e calore al profumo. L'estratto di ambra grigia natuale, di lunga stagionatura, conferisce ricchezza e fascino millenario. Il castoreum migliore risplende nel fondo, donando all'ensemble il dinamismo dei cavalli al galoppo, delle vesti di pelli rozzamente cucite, degli eserciti che nel loro incedere indomito, sfidavano l'alture, come la terra brulla e impervia. 



Muschio di cervo, castoreum, zibetto, ambra grigia, champaca, sandalo, legno di cedro, pimento, vaniglia, iris, agrumi, zafferano, fieno. 




Dorje è IL MUSCHIO. Quello vero, il più prezioso tra i materiali della profumeria di ogni tempo.
Solo la preziosissima Edizione Limitata △⊙▷ (GOD) 03_ Âme de Parfum By Jickiel®_DELUXE KSM "King Solomon's Musk", sa fare di più (contenendo la più alta percentuale di muschio di cervo naturale, che sia mai stata utilizzata in un profumo negli ultimi... secoli).

Dai blind test svolti, è emerso totale ed altissimo gradimento. Varie persone hanno associato il profumo Dorje a concetti quali "sontuosità" e "ricchezza". Abbiamo notato all'applicazione visi sistematicamente coinvolti, rapidamente ed insistentemente radiosi. Si tratta certamente di un profumo sofisticato e senza precedenti, tuttavia la sua fruizione non richiede una preparazione esoterica, perché ha doti spontanee molto efficaci: piace a tutti. Noi ci si convince in momenti come questi, che esistano creazioni capaci di approdare alla categoria del bello universale. 
Il destino di tutte le cose sublimi è vincere ogni resistenza. Ci siamo altresì convinti che non abbia un indirizzo di genere. Che Dorje sia semplicemente superlativo e che, 
come chiunque ricerchi il meglio, tu non possa farne senza.

Dorje Jickiel® è disponibile in concentrazioni: Eau de Toilette e Parfum Extrait.



domenica 12 novembre 2017

"NIGHTLIGHT", JICKIEL®. Haute Parfumerie à Venise. PRESENTAZIONE UFFICIALE.

"I was free... to see, in the night and light... Nightlight"!
La Tuberosa è rajanigandha, una bianca luce fragrante, una deflagrazione la sua fioritura che si irradia nel nero mistero notturno.

Tuberosa (polianthes tuberosa). Greco “polys” (molti) e “anthos” (fiore); 

lat. "tuberosa", con riferimento al particolare apparato radicale (pianta a bulbo).
E' una agavacea, ha fiori profumatissimi riuniti in spighe. 
In India, fiorisce e si raccoglie tra giugno e novembre.



La sua origine botanica è collocabile in area messicana, in epoca precolombiana (era coltivata già in epoca azteca). 
Colpì da subito i primi esploratori europei: il fiore era così affascinante che, non si ebbe, nemmeno il tempo di importarlo e collocarlo in una regione d'Europa, che questi era già partito... per il resto del mondo. Attualmente, la tuberosa è coltivata estensivamente in India, Marocco, Cina, Egitto, Francia, Sud Africa, isole Comore, Hawaii.



Lo sbocciare dei fiori è notturno. Assistervi è rimanere travolti dalla loro inebriante fragranza, che diventa più dolce e rilassante al sorgere del sole. Collane intrecciate di questi fiori sono indossate da donne e da uomini. Tra i capelli e l'orecchio. Ad adornare il petto e le braccia. O tra le mani, in dono.

Per realizzare Nightlight abbiamo usato assoluta di tuberosa indiana, abbiamo individuato e selezionato la migliore prodotta al mondo, la Tubéreuse Absolue Robertet


La tuberosa è chiamata in India rajanigandha (o rajnigandha). 

In Sanscrito rajanīgandha (रजनीगन्ध) significa "fragrante nella notte": è interessante notare che rajanī (रजनी ) ha stessa base di rajas (che è traducibile come "re/sovrano"). 
Rajanī (रजनी ) significa "colorato di nero/notte" + gandha (गन्ध) che è invece traducibile come "sostanza fragrante/profumo".

Secondo l'ayurveda la tuberosa ha azione distensiva, antispasmodica ed antinfiammatoria. Stimola l'emisfero cerebrale destro. Ha una spiccata azione sulla sensibilità emotiva. Rende più creativi. Rende più profonda l'ispirazione artistica. Infonde sicurezza e serenità. 

In epoca rinascimentale era proibito alla giovani fanciulle odorarne i fiori, per non cadere vittime di pensieri conturbanti e desideri lascivi. Analoghe attenzioni venivano osservate in India, dove alle ragazze era proibito indulgere nella contemplazione dei fiori di tuberosa, ritenuti afrodisiaci ed ipnotici.

La tuberosa ha un profumo floreale squisito ed intenso, morbido, dolce, con accènti speziati e sottotono di caprifoglio.



Une tubereuse d'après nature, di una bellezza senza precedenti.
Per arrivare a Nightlight siamo partiti dallo studio dei fiori veri con l'intenzione di non andare troppo lontano dai fiori veri. Non nella massima fioritura, bensì nella loro fioritura germinale, verdeggiante. Ci siamo messi all'opera sui gambi ancora in bocciolo, acquistandone in fioreria più volte nel tempo. Per arrivare a quel tipo di profumo, ancora verde e VIVO. 

La realizzazione di Nightlight ci ha preso più di due anni. Meglio sottolinearlo: più di due anni (tra progettazione, sviluppo e test di verifica)! 

Perché per quanto sia buona, un'assoluta non è mai la trasposizione realistica del materiale, in questo caso del fiore, dal quale proviene. E' sempre una sua frazione, qualcosa che richiede ancora sforzi ricostruttivi pittorici e tecnici, per raggiungere l'état complet

Abbiamo cercato ed ottenuto il profumo di una tuberosa dal vero, come nel disegno dal vero. Une tubereuse d'après nature, di una bellezza senza precedenti. Di turgidi fiori raccolti nella notte, laddove recisi ancora grondanti di linfa ed umidi di rugiada. 

Nightlight apre con un tonico bouquet di erbe aromatiche, un pregiato contributo speziato ed una essenza di bergamotto calabro, scelta tra le altre prodotte nella stessa regione, per l'apporto di elementi fruttati dovuti alla sua particolare naturale supersfaccettatura.
Abbiamo amplificato gli aspetti verdi e speziati del fiore, per arricchire la composizione di importanti elementi virili, tali da potere destinare anche questa nostra creazione al genere maschile come a quello femminile.

Abbiamo scelto, per amplificare il raggio lattiginoso di Nightlight, alcune essenze naturali legnose particolarissime, prima tra tutte quella paradisiaca estratta dalla corteccia di massoia (the milky bark). E poi ancora un gelsomino fondamentale. Un neroli galvanizzante. Un'assoluta di Ylang da fare impallidire tutte quelle già sentite. 
E in fondo al cuore, l'iris più bello che tu possa immaginare...

E poi giù tra note ambrate e muschiate. E per un fondo che alle tre dimensioni ne aggiunga una quarta, temporale, al di là dello spazio; abbiamo aggiunto vera ed esclusiva tintura di ambra grigia di capodoglio all'ambra, vera e super esclusiva tintura (ed attar meraviglioso in olio di sandalo indiano) di muschio di cervo al muschio... Appone il sigillo di perfezione a Nightlight, una straordinaria ed esclusiva selezione di estratti di zibetto etiope (regolare e balqis), è un capolavoro. Oltre l'iperrealismo. 

Di naturalezza. Di vitalità. Di sensualità. 

Una tuberosa così bella, o la trovi nei tuoi sogni o è Jickiel®!

(Missione compiuta).

Nightlight Jickiel® è disponibile in concentrazioni: Eau de Toilette e Parfum Extrait.


Contatti: jicky2.0@gmail.com

sabato 25 giugno 2016

Wanted Azzaro Pour Pfff... Testo veneziano/francese.

2016, ?
VE: Ciò, vècio! Ti voevi scampàr senza ver sentìo el novo Asarò? Eeeh no ciò, ti ga da sentir se'l xe bòn e dirgheo a st'altri fantoini, che i xe drio spetar de saver cossa pensar... Se de bon, se de tristo. 
Ti me o deti mi scrio, xe frescoin oxonato che'l sa da ferigo da sbrinàr, na monada che pare Invitus de Paco Sparapàn, xe tuto messo mae, teo dirà coe tue... Xe na musàna despògia... 
Né da omo né da femena, malfato che'l pare on dispèto e dopo... Queo che gà disegnà la butija? Queo i gà da butarlo soto, da'l ponte di rjalto! E mi no sò gnente... Sarà so cognà de l'architeto cagatrava... Ghesbò ànca chéa màre, sempre incinta...

FR: Dihydromyrcenol, ananas (glycolate et autres notes allyliques), base cassis? pomme collante sucrailleuse, maltolée. Colonne vertebrale fougèrisante, Axe, notes marines fraiches. Salicylates propres, notes lessivielles poudreuses de fleur d'oranger, type oranger crystal. Assez féminisant. Très technique, il tien bien, mais on se fait un peu chier. Bois secs qui ne partent jamais...


Rating: ZERO

domenica 9 agosto 2015

Venezia ferita e umiliata. Il Ponte di Calatrava e l'Albergo del Cubo.


La Corte dei Conti ha chiesto nel 2012 all'architetto spagnolo Santiago Calatrava e ai soli responsabili "tecnici" del progetto un rimborso di 3,4 milioni di euro per danni, per «il costante e spropositato esborso economico da parte dell'amministrazione, in quanto l'opera è affetta da una patologia cronica caratterizzata dalla necessità di costante monitoraggio e dal continuo ricorso a interventi non riconducibili a interventi di ordinaria manutenzione». costi eccessivi, continui controlli statici, pezzi che si staccavano, Il ponte doveva costare 6 milioni di euro ne è costati oltre il doppio. Calatrava...
Chi cazzo è (se el can latrava ti podévi làsarlo latrare)? I nostri stomaci non hanno ancora deciso cosa fare di Le Corbusier e abbiamo dubbi su Calatrava? su Renzo Piano? L'architettura moderna non muove dal razionalismo, muove dalla voglia di fare un cazzo:

"Io non ho voglia di faticare con quell'edificio, vi incrocio due parallele orizzontali mentre vado ai Tropici e quando torno ve ne tiro altre due di verticali e vi presento il conto, sono un architetto, il problema è tutto vostro. Dirò un mare di stronzate per giustificare la cifra, e se non ho fatto un tubo... dirò che quel tubo è minimalismo"...

C'è la laurea in ingegneria, l'ingegnere faccia da bambinaia ad un creativo (e non ad un cretino), fosse pure un bambino! purché amabilmente creativo. E foglio di via agli architetti, la cui laurea dovrebbe essere derubricata a "diploma di boh", vadano-vadano... vadano a vendere contratti porta a porta!

Calatrava è il rumore di un attacco di stomaco, il gorgogliare del non digerito... caaa laaa traaa vaaa... E lo spruzzo. Ma è anche, finché persiste, un "cane che latra": le 10 lettere di Calatrava in pareidolia si animano angoscianti come Ca(n)-latra-va... passato prossimo? Speriamo.

A Venezia quel ponte c'è perché Cacciari c'era quando non avrebbe dovuto esserci. 

Un ponte demenziale. Orrendo: freddo e rigido, come la morte nella stupidità. Gli scalini sembrano pensati per spastici e umpa lumpa, non sono proporzionati per gambe normali! C'è da farsi male, ma quanta gente è caduta? Salendo o scendendo il ponte, le bestemmie sgorgano dal cuore. Il veneziano doc, non parla mentre percorre il ponte, le imprecazioni o le bestemmie le pensa, ma non le vocalizza, perché è rassegnato.

Democrazia è potere del popolo? Perché i veneziani non possono raccogliere i voti e decidere di ogni cosa riguardi la loro città? Venezia è Veneto? Voti il Veneto. Venezia è Italia? Voti l'Italia, e se qualcuno osa dire che Venezia è Europa, fanculo... voti l'Europa! Sta bene tutto perché non c'è un popolo in terra e in cielo che (interpellato) possa lasciare il Ponte di Calatrava dov'è! Quel ponte va demolito! Il nuovo ponte va deciso con una rappresentanza di popolo animata di nobili intenti, non con gli amici degli amici dei potenti di turno!!


Oggi si torna a rimirare l'orrore del ponte di Cacc... di Calatrava, perché oltre i canali, dall'asfalto di Piazzale Roma, sorge ed incombe sulla Storia di Venezia un magazzino cubico bianco, una bad trip di marmo tagliato da un robot con il QI di un Commodore Vic-20! E' l'ampliamento di un albergo (hotel se lo tengano i francesi!) nel quale non alloggeremo mai per ripicca, il Santa Chiara.

E' un cubo bianco sulla destra per chi da Piazzale Roma entra nel CUORE, e sulla sinistra per chi esce dal CUORE e si trova in Piazzale... sto cubo di ***** Roma.

Sgarbi dice che fa schifo e che va ricoperto di edera, ci va giù piano perché del Santa Chiara è un cliente. Cacciari meglio se tace per sempre (e invece parla ancora)! La Soprintendenza alle Belle Arti tanto vale chiuderla. Noi invece chiediamo che siano svolte indagini accuratissime per capire in quale modo sia stato possibile autorizzare una simile assurdità in una Città nella quale cambiare il colore degli infissi è praticamente impossibile! Nella quale ottenere la rimodulazione degli spazi esterni di una abitazione è illusione! Ma chiediamo anche e finalmente a chi ama Venezia di raccogliere firme quante ne servono per ottenere la riparazione allo strappo, il Ponte di Calatrava va smantellato. L'ampliamento dell'Albergo Santa Chiara va reso uniforme all'edificio madre e ridotto di cubatura!

Venezia va ricucita.

mercoledì 14 maggio 2014

JICKIEL® Venezia. METAPARFUM® (0,5 ml). E LA PROFUMERIA DIVENTA FINALMENTE "ARTE" (IL PROFUMO DEL FUTURO NON HA ODORE).


Il nostro primo "parfum" ufficiale è un profumo non profumo da 0,5 ml, si chiama Jickiel® Metaparfum®, ed è visibile qui: http://jickiel.blogspot.it/2014/05/ecco-voi-la-prima-creazione-ufficiale.html
E' un METAPROFUMO (termine registrato come marchio nel dicembre 2013), realizzato interamente a Venezia (CITTA'), come prototipo, nell'autunno del 2013. Del quale prototipo diamo le prime immagini soltanto in questi giorni tra Jicky 2.0 e Jickiel (che d'ora in poi convenzionalmente non citeremo più con l'accompagnamento del logo registrato dando per cementata la notizia della sua registrazione ed applicazione).
Il Metaparfum è una realizzazione che nasce seguendo i dettami creativi di ciò che per noi è Profumeria Alta, per sconfinare e giungere finalmente nell'ambito dell'Arte Pura.
Se la Profumeria è Arte Applicata, come abbiamo provato a spiegare a mezzo mondo, e non mai "ARTE" anche e proprio in ragione della sua destinazione d'uso che è pratica, svolge una funzione (profuma, deodora), ecco finalmente la profumeria della ripetizione alla noia degli stilemi del passato e della imitazione della imitazione, cedere il passo alla METAPROFUMERIA, che è un ambito di ricerca affascinante, artistico e filosofico, teso a superare la profumeria tradizionale, puntando in primis al superamento del senso dell'olfatto, e poi via via, a quello degli altri sensi, fino alla contemplazione degli ideali di bellezza assoluti ed eterni dai quali ogni nobile attività artistica discende.

La profumeria contemporanea è un tedioso complemento alla detergenza, e per ciò che vi abbiamo cercato di spiegare nei nostri post trascorsi, è morta da tutti i punti di vista, non è recipiente di intelligenza e quel che è peggio... non ha più traccia di "anima".

Non potevamo immedesimarci in nessuna molecola o materiale di profumeria percepibile ai sensi.
Così la nostra prima creazione è un'opera di liberazione, catarsi e trascendenza.
E una fiala da 1 ml e piena a 0,5 ml (silenziata dall'argon), chiusa perfettamente e immersa nelle trasparenze cristalline e silenti della Venezia di oggi, che non è più fatta di vetro (anche la grande tradizione della vetreria veneziana è ormai morta) ma di resine plastiche.

Noi celebriamo una Venezia oltre la Venezia che si dà alla vista.

Noi presentiamo oggi una Profumeria che va oltre la Profumeria che si dà all'olfatto.

Il METAPARFUM JICKIEL è trasparente e incolore,  inglobato nella sua confezione. 
L'astuccio e la fiala sono un unico oggetto, e rendono inaccessibile al senso dell'olfatto il metaprofumo.
La resina cristallo polimerica di ultima generazione non scolora ed è garantita contro l'ingiallimento.
Il METAPARFUM JICKIEL è chiuso nuovamente entro una teca in plexiglass trasparente, realizzata da artigiano veneziano secondo indicazioni da noi fornite di rispetto della sequenza di Fibonacci.
Il METAPARFUM JICKIEL è il primo profumo al mondo che si dà agli altri senza che vi sia alcuna possibilità di intenderlo tramite il senso dell'olfatto.
E' un profumo da esperire primariamente con gli occhi, o meglio: con gli occhi della mente... 
La collocazione che suggeriremo è "a parete". 

Quest'opera è un punto di rottura, un punto non solo tra passato e futuro ma anche tra questa e le altre dimensioni dell'essere.

Jickiel non poteva esordire con un obsoleto contenuto più o meno profumato, descritto per associazioni olfattive o per suggestioni cromatiche.
Descriveremo nei prossimi tempi il lunghissimo percorso che ci ha condotti a questo azzeramento totale.


Text by Jicky 2.0

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