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lunedì 2 settembre 2013

I profumi di massa e le crisi economiche. Reissue.

Post n°125 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da Monsieur_Jicky
Tag: 1929 
La crisi del '29 produsse l'elitario JOY, la gente non poteva più comprare gli abiti di Jean Patou (lo Chanel dell'epoca) e così Patou creò un profumo, così lo volle, che fosse il migliore dei profumi, il più pregiato, perché un profumo avrebbe dovuto incarnare il suo stile e consolare chi da quella crisi avrebbe potuto indossare solo l'odore del suo stile.
La crisi attuale è molto simile a quella, ci siamo ancora dentro. E' cominciata sottovoce con il post 11 settembre e si è acuita dal 2008 con il crack Lehmann. Qualcuno può comprare tutto come niente fosse, ma la massa taglia ogni anni di più i consumi. La valuta si svaluta. Le grandi case tremano, di moda, di cosmetica.
Intanto i paesi di produzione delle materie prime pretendono sempre di più, così i sintetici diventano le soluzioni migliori, per rimanere sul mercato senza perdere posizioni di privilegio.
La gente vuole il marchio, e lo vuole pagare una certa cifra, il marchio l'asseconda e taglia il profumo: dimezza note costose o le rimpiazza con note meno costose, allunga le fragranze con l'acqua, avete capito bene, e tiene uniti i profumi acquosi e meno alcolici con emulsionanti. Guerlain ad es. smette le boccette di Vetiver di vetro satin per sostituirle con vetracci più economici. YSL fa lo stesso e comprime i propri gioielli (flaconi da 100 ml diventano 80 ml), etc.
Quindi, un profumo nato oggi e destinato alla gente comune, fatica molto a essere un buon profumo.
Si mettono davanti ai grandi nasi sempre meno note, e sempre meno costose. E si pretende: fammi qualcosa di buono con questo! E' un esercizio di fatica, una prova di genio a cui non tutti sono portati, molti celebri profumieri traggono la loro forza non da particolari competenze ma dalla disponibilità degli ingredienti. E dei mezzi.
Notate l'odore onnipresente: muschio sintetico.
E per i naturali? Ah beh, patchouli!
Quindi per fare un profumo eco-nomico prendo patchouli e metto muschio?
Infatti! E cosa viene fuori? Con un pe** di rosa Narciso Rodriguez! Con un pe** di linalolo Jean Paul Gaultier! Ma c'è chi fa di peggio e risparmia anche sul patchouli come D&G (che appartiene ormai a L'Oreal)! Come Hugo Boss che tutto spende in pubblicità, per forza devono scendere ancora coi costi! A volte spieghiamo il colore di The One Sport con la volontà di risparmiare anche sui coloranti chimici!
Sembra VUOTO. E in certo senso lo è.
Il nulla.
Concettualmente è una *****! Sembra la diluizione dell'altra ***** recente, D&G Light Blue Homme, ma qui si risparmia di più, 100 ml non 125, e via anche il colorante!
Fra poco i profumi ve li venderanno nel brick... FIRMATO.
Sai che consolazione!
Il consiglio del giorno è:

NON COMPRATE PROFUMI NATI DOPO IL 2009, O PRESTATE MOLTA ATTENZIONE AL VALORE DELLA LORO "STRUTTURA" IN RAPPORTO ALLE FRAGRANZE GIA' ESISTENTI E AL PREZZO .
IN PROFUMERIA ******* VUOL DIRE BUONO. 
QUESTA ME LA SCRIVO...

mercoledì 28 agosto 2013

Deodoranti alle BETA CICLODESTRINE?


beta-cyclodextrin (β-Cyclodextrin o β-CD) è prodotto principalmente dalla Sigma Aldrich utilizzando come base destrosio.
Sinonimi: Caraway, Cycloheptaamylose, Cyclomaltoheptaose, Schardinger β-Dextrin, beta-Cyclodextrin.
Stabilizzante, solubilizzante, con azione fissativa.

Cosa sappiamo:

E' solubile in alcool e un pò meno in acqua.
Non ha odore ma ha sapore leggermente dolce.
Viene utilizzato anche dall'industria dei sapori.
E' un solubilizzante, ha azione stabilizzante, è molto utile all'industria farmaceutica per incapsulare i principi attivi, studi dimostrano però che per uso interno può essere nefrotossico.
E' un fissativo,
La documentazione relativa al suo uso come deodorante in nostro possesso è molto divertente. 
Gli autori del brevetto sembrano affermare che a loro (depositanti il brevetto) sembra che questo agente nella formula intrappoli parti odorose del sudore (reagisce bene alla presenza di sale). Si evidenzia la capacità di fissare gli agenti profumanti (deodoranti profumati).
Parabeni e tensioattivi sono consigliati.

Conclusione:

tanto rumore per nulla, è un solo un fissativo che rallenta l'evaporazione della parte di fragranza.
Gillette e Infasil erano validi anche senza beta ciclodestrine.


venerdì 22 giugno 2012

Gli STUPIDI giudicano un profumo in base al prezzo. Se costa poco vale poco, se costa molto DEVE valere molto. MA NON E' COSI'!


Gran parte di chi acquista profumi di nicchia non sa niente di profumi, niente di materie prime, niente di niente. Gran parte di chi acquista profumi di nicchia vuole spendere molto, avere la sensazione dell'esclusività, sentirsi dire cose suggestive dal negoziante.
La profumeria di nicchia campa di snobismo e polli, da spennare.
 Anzi, tacchini.
Il commerciante di profumi costosi lo sa, se qualche negoziante mi sta leggendo se la riderà sotto i baffi che non ha, vero? VOLPONE!
Il nostro assioma è che la profumeria di nicchia campa di snobismo e di grassi"tacchini".
Non puoi dire che un profumo da meno di 20 euro è buono, non puoi. Deve fare schifo, deve capisci? DEVE!
Il 90% delle persone è così. Il 99% delle persone non sa cosa sia il liquido che chiama profumo però.
In verità ci sono profumi che costano meno di 10 euro, avete capito bene, pochi ma ci sono, dei quali non scriveremo i nomi, perchè perle ai porci oggi no, gratis no.
Se vi dicessimo che ci sono sosia di questi pochi ma buoni profumi da meno di 10 euro venduti a oltre 200 euro come profumi di nicchia?? Se vi dicessimo che alcuni arrivano a 400 euro circa con succo da meno di 10 euro!?!?
Eppure è così, le prove ci sono.
Vi vogliamo scaltri, attivi e critici.
Andate e non credete più a niente e a nessuno, educate il vostro naso, usate la memoria, zittite chi vi parla nelle orecchie mentre valutate un profumo, concentratevi e un poco alla volta, ci darete tutta la ragione e non solo una parte di quella che abbiamo.
(Nella foto il visagista e profumiere S. Lutens).
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