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venerdì 31 maggio 2013

Fammi vedere come disegni, e ti dirò che "profumiere" sarai.

"...si le "maître" parfumeur est déficient, il crée des parfums déficientes", J.M.F.

La cultura è alla portata di tutti, e imbusecchiare informazioni nel cervello è solo questione di volontà e ostinazione. Ma saper tradurre la realtà in segni fedeli alla visione o così precisi da ingannare la visione non è il risultato di preparazione o studio...


Sei in grado di leggere con gli occhi le parole non scritte?
Sei in grado di leggere gli odori complessi? Riusciresti a scomporli e a ricomporli?
Inizia con un pezzo di carta e una matita. E fai giudicare i tuoi risultati possibilmente ad estranei disinteressati a te, specie se mostri un disegno di ***** ma hai due tette grandi così e un viso che ingenera balbettio...
I nostri studi ci convincono che il problema non stia nel vocabolario olfattivo limitato, o semplicemente nella sensibilità olfattiva, bensì nella parte del cervello che elabora questi e gli altri dati correlati a questi.
In cerca di soluzioni pratiche abbiamo individuato questo sistema di forte correlazione tra abilità afferenti a distinte funzioni sensoriali.
Ci sono studenti di disegno che iniziano i corsi a livelli che i compagni non raggiungeranno mai, su questi si deve puntare se si coltivano ambizioni di eccellenza e miglioramento/rinnovamento.
Stesso discorso vale per i profumi, se puoi ricostruire l'odore di un fiore o un profumo celebre senza copiare le soluzioni da formulari, allora la premessa è delle migliori.
E' nostra convinzione che le aree di elaborazione dei dati visivi e della loro riproduzione grafica siano fortemente collegate a quelle di percezione e costruzione olfattive.
Se non ci sono le giuste premesse cognitive, se l'hardware è "carente", con la buona volontà e la cultura non si imbastiscono dei bravi disegnatori o degli artisti nel campo delle arti grafiche, ma ci sono individui avvantaggiati: su quelli dovremmo puntare per eccellere, e invece oggi si ha il terrore di discriminare.
Sono ammesse le gare solo nello sport, ma non si diano spiegazioni sul perché gli individui di pelle scura affondano nell'acqua o talune varietà africane primeggiano nella corsa.
Così l'alto è il basso, il negro è il bianco e il bello è brutto. Nessuno è secondo a nessuno, sono alla fine tutti bravi, un unico indistinto: ecco la mentalità globalizzata al ribasso e la profumeria contemporanea omologata alla mediocrità, e alimentata dalla menzogna e dalla forza del denaro.
Nella profumeria c'è poi in verità un disordine immenso plurisecolare, che è reso più fitto da legittime pretese di segretezza, ma la verità è che l'accesso ai materiali è limitato ai soli che hanno risorse. E' un peccato rilevare come ad es. nella profumeria di nicchia ci siano persone tanto ricche quanto rozze, ignoranti e dal basso quoziente intellettivo, che intraprendono attività di profumieri solo in forza di grandi capitali da investire (e spesso sperperare nell'insuccesso). Perché lo fanno?
Cercano ovviamente di fare soldi, ma cercano anche di ottenere il plauso per quello che fanno. Per questo spingono il loro sforzo a volte oltre i limiti del buonsenso, con l'impiego di materiali costosi, ma i soldi non comprano il talento. E i soldi non migliorano un cervello modesto, ecco perché i profumi alla fine fanno schifo.
Con ciò non auspichiamo che le città siano invase da negozi di essenze naturali da 10 a 10 mila euro, prodotti chimici e armamentario vario necessario a sperimentare materiali di profumeria, sappiamo già come finirebbe l'esperimento: i negozi di colori (esempio paradigmatico), pigmenti, tele, etc... sono ben forniti ed aperti ovunque e a chiunque, ma non hanno migliorato lo stato dell'arte: non sono aumentati i bei quadri, si sono riempite soffitte, cantine e discariche di inguardabili tele imbrattate che spaventano i sorci!


L'istruzione allora?
Quella è una cornice dorata: ma se il soggetto è una pessima copia di una copia, dirai che quel quadro è una crosta.
E se è banale?
E se è solo esibizione di inettitudine?
Vedrai che, della cornice non te ne fai niente.

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