L'antifascismo è fascismo. La liberazione non è dal fascismo (che si era già schiantato) ma è dalla rottura di coglioni della guerra. Chi era nei rifugi usciva il 25 aprile del 1945 festeggiando la fine della guerra, perché il vero problema per l'Italia a quella data era la guerra, non il fascismo (ridicolo, noioso, ma non peggio di quel che sarebbe venuto 75 anni dopo). Ma cosa ne parliamo a fare? I fascisti di oggi (la sinistra globalista, con la sua pudenda antifascista e perciò fascistissima) sono quelli che cercano il fascista come il celebre... Gigi.
Gigi cerca il suo berretto, dove mai l'avrà ficcato? Nel cantuccio sotto il letto, va a cercar tutto affannato, gira cerca smania e pesta, finché si accorge CHE CE L'AVEVA IN TESTA!
L'Italia Repubblicana non è antifascista! E' ancora fascista! Pertini e De Gasperi (due traumatizzati persi nei loro traumi mai risolti) avevano introiettato Mussolini, lo odiavano ma lo imitavano inconsapevolmente, le loro movenze, i loro gesti scaduti, i loro atteggiamenti, il loro declamare banalità ridondanti, non erano che scimmiottamenti dei celebri numeri del Duce. Prove a iosa.
L'Italia pertanto potrebbe essere definita una "res" tardofascista o tordofascista.
Se poi ci riferiamo al presente, a quello che abbiamo subito, come confermano i testimoni centenari sia del fascismo che della prassi dittatoriale vieppiù applicata al nostro paese con grande evidenza durante il criminale artefatto psicopandemico, la domanda è ..."ma liberi oggi, da cosa!? Che siamo all'inferno"!?