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martedì 15 aprile 2014

Perché non firmeremo mai nessuna petizione "europea" a protezione dei profumi. Con nuove splendide gionte sulla "profumeria autosputtanante".


Che una grande parte delle persone siano st***** non ci vuole molto a capirlo, guarda cosa fanno e come vivono e avrai capito che di comportamenti st***** si vive una vita.
Ma che si sia così creduloni, ingenui e ignoranti da pensare di poter "proteggere" i profumi dalle riformulazioni o dalle restrizioni IFRA scrivendo petizioni alla UE è cosa davvero insopportabile.
Noi siamo fermamente e radicalmente contrari alla UE, noi siamo da sempre contro la valuta di m**** che ha affossato il nostro paese e la sua economia manifatturiera, siamo contrari alla libera circolazione delle persone e delle merci, siamo contrari alla cessione della Sovranità Nazionale ad organi transnazionali oscuri e imperscrutabili. Autoritari ma per nulla autorevoli: per noi la UE rappresenta una nuova forma terribile di fascismo, sotto uno strato di abbondante make up. 
Noi ancora inviamo maledizioni a quanti ci hanno ficcati in Europa senza il nostro consenso (non è mai stato fatto un referendum), e preghiamo di tornare indipendenti come Italia intera o bene anche come Italia a brandelli, tutto è meglio che questa m**** europea.
A noi servono la lira e se possibile una prospettiva autarchica, ci serve una forte svalutazione che renda nuovamente competitivi i nostri prodotti, diversamente non ci sarà lavoro per nessuno e il futuro sarà sempre più nero e miserabile.
Scrivere alla UE è come scrivere a Babbo Natale, o al Papa (che tanto vi fanno credere ma non risponde in verità a nessuno se dietro la missiva non c'è una testata giornalistica pronta ad amplificare l'evento).
UE, Babbo Natale e Papa a volte rispondono, sì... con dei moduli prestampati, e con firme di addetti alle relazioni pubbliche...
Profumi e Parlamento Europeo: ci sono dei babbei che mandano email, o che raccolgono firme da spedire.
Quante? 50-100? 150 con quelle di Garibaldi e della nonnina inferma?
Questi sono i blogger impegnati all'estero, in Italia no, non corriamo questo tipo di rischi, da noi è già tanto se il/la blogger sa fare bocc**** senza graffiare coi denti...
Sono ri-di-co-li. E pensare che c'è gente di 50-60 anni che firma, c**** vecchi proprio per niente?
Cosa si chiede? A chi? Contro chi? Se non si sa cosa si sta facendo meglio non farlo.
Alla UE prima che questa fosse organizzata e costituita c'erano già tutti gli interessati, i potentati economici europei e internazionali. Niente si fa senza soldi, a parte il nostro Blog che è tenuto su dallo Spirito Santo...
Alla UE non si è mai fatto l'interesse dei cittadini europei! ma scusate, nemmeno vogliono sapere se ci è piaciuta l'inculata (di essere finiti in Europa senza consultazioni democratiche) o se ci va di tenere l'euro (mai visto un referendum per entrare o per uscire da questa c**** di valuta).
Le P**** sugli allergeni sono funzionali a profitti industriali da capogiro, non gliene frega un c**** a nessuno di chi starnutisce o di chi muore, è una continua recita anche quella sulla salute. L'industria della sanità e del farmaco è la prima in Europa, le farmacie sono piene di farmaci pericolosi e inutili! Le cure mediche di molte patologie sono peggio che l'abbandono per strada (di molti mali si guarisce di più e meglio senza medici e senza ospedali). Nessuno vuole la vostra salute, perché loro guadagnano solo con con la vostra malattia.
Quanti soldi offrono i co****** che vogliono difendere ora la stalla? Sì, ora che le vacche sono fuggite tutte!?
Ora che i profumi migliori sono stati uccisi o mutilati cosa si vorrebbe fare?
La UE prende ordini da chi produce i materiali aromatici! Chi produce i materiali aromatici decide che cosa fa bene e cosa fa male, che cosa vietare e quando vietare. La UE che è nient'altro che un mastodonte rinco******* gira il foglio e controfirma.
Quindi dovrebbero inviare loro insignificanti firme semmai direttamente ai signori dell'IFRA.
Ora, se i produttori impongono divieti e riformulano, se dicono e fanno quel che fanno è perché è molto conveniente.
Miliardi di euro. Fate una colletta di alcuni miliardi di euro invece di raccogliere pidocchiose firme stupidissime, e vedrete che da domattina si potrà mettere il Lyral nel biberon dei bambini appena nati e cospargersi di muschio di quercia sotto il sole.
Diranno che intossicati e ustionati erano vittime di altro, ad esempio raggi cosmici.
Ma lo capite si o no che la profumeria per chi fa profumeria ed ha un vero peso in profumeria è solo un business? L'Osmoteca di Parigi! Sabbia negli occhi! Altra put******.
C'è un profumiere di una casa storica di profumi che dice "oh, che insopportabili i divieti dell'IFRA, non so se obbediremo", ma obbedisce, e non solo. Incensa il boss (che i divieti li ha estesi anche ai materiali di origine animale da molti anni) dicendo "Arnault (il padrone del colosso del lusso LVMH) è un uomo favoloso, splendido, non voglio che nessuno lo critichi, non ci fa mancare niente, è un genio"... OK, profumiere belle pere, quanto ti paga? Con che soldi l'hai presa la nuova Jaguar? Dàì, che non te ne frega un c**** dei divieti quanto sei a casa a farti il bagno nelle Jacuzzi con le iniziali tue tra gli intarsi in smalto cloisonné...
La massa dei consumatori compra quello che vogliono loro, basta insistere con pubblicità, manifesti dappertutto, testimonial veri o immaginari, premi fasulli (dei quali già vi abbiamo spiegato il funzionamento) e l'ananas diventa il profumo da uomo più venduto. Poi, per chi crede di essere più intelligente e può permetterselo hanno inventato i profumi di nicchia, che ormai vendono anche più di quelli del mercato di massa. Si vendono più Creed che Borsari, ci vuole poco a capire che la paccottiglia con le date taroccate di Creed non può certo dirsi non solo NON di nicchia ma NEMMENO esclusiva.
L'Artisan è oramai roba di Sephora, e tutta è roba di LVMH.



Il vintage rimane fuori al momento dalle reti. Il vintage disarma la profumeria contemporanea. Poiché la profumeria vive di BALLE, ne spara ogni giorno e fa COVER-UP sulla sua propria STORIA, ma non può mistificare o cancellare la realtà oggettiva: un profumo del passato è sempre imbarazzante perché può essere paragonato ad uno del presente. In questo senso lo svolgersi della profumeria, soprattutto contemporanea, è intrinsecamente AUTO-SPUTTANANTE (per non esserlo dovrebbe vivere un eterno presente, che cancellasse ogni testimone del passato): le affermazioni della profumeria di oggi sono smentite dalla profumeria di ieri.





Contro il vintage hanno recentemente arruolato (non sono note le modalità di pagamento) alcuni blogger tra cui quel ce*** otturato della greca, e altri panzerotti (un ex dipendente della *******, ma anche alcune giornaliste ignoranti come la fava, che però scrivono sui giornali di moda).
Cercano di fermare la caccia ai pezzi storici con strategie sempre nuove, perché lo temono fottutamente. E il vintage è la migliore e più gratificante e potente risposta all'allarme dei cog***** che raccolgono le firme per nulla. Facciano scorta, che ancora tutto si trova. Imparino a conservare bene i flaconi, e potranno dire anche loro "chissenefrega se riformulano"...
Che riformulino! E' nel loro diritto farlo ed è utile si esibiscano nei loro precipui propositi.
Noi NON compriamo di sicuro ATTUALI Cuir de Russie, Antaeus o Fahrenheit o Givenchy Gentleman. Perché il primo Antaeus non regge il confronto con gli attuali, e vale per tutti gli altri.
Se hai 2/3 flaconi per tipo ma chi t'affonda?

Indietro non si torna, c'è da mettersi il cuore in pace.


Pensiamo a sublimi colonie come Cordon Vert di Coty (1905), con le vere infusioni di erbe o alla Eau de Cologne d'Orsay (1909) dai mille segreti che nemmeno la Coca-Cola (...), ma chi cavolo vuoi che anche volendo sappia oggi rifare le cose con quella cura, con quella prassi artigianale e con quel valore storico culturale? Nessuno.


Non si può fare nulla contro le decisioni IFRA/UE, perché sono decisioni studiate a tavolino e che si traducono in nuovi investimenti e in risparmi da miliardi di euro, si risparmi tempo per iniziative meno stu****.

Studiare, studiare e studiare! Che i siti di profumi sono aggiornati e puntuali come il c*** di uno stitico.
Oh, che peccato non esiste nessun libro di Storia della Profumeria!
E' vero. Non lo vogliono. E non ci sono i mezzi e non c'è la convenienza per scriverlo (altrimenti l'avremmo già fatto finito, stampato e venduto). Mettiamo due righe su Wikipedia, andate a farvele leggere ai corsi di profumeria dopo, così i 100 euro per le nostre str****** li prendono le solite 4 baldracche (ambosessi)...


Guerlain Limon Verde. Limonata cagliata, un sorso (ed è già finita). CLICCA QUI PER LEGGERE LA REVIEW.

2 commenti:

  1. Ben detto. Tout se tient: tra le mie diciamo conoscenze profumate di nicchia per la nicchia tutti ancora si trastullano col sogno europeo.
    Baci. :)

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    Risposte
    1. Ma sì è gente che va avanti col freno a mano tirato, carne da forum del nulla.
      Noi, mentre loro si illudono di contare più di una saliera in mezzo al deserto e si firmano addosso con mani spastiche... Noi siamo a studiare in archivio, due fogli e un appunto, perché i libri sono finiti o non sono mai esistiti.
      E... ad imbusecchiare quanti più pezzi giusti troviamo.
      Gli errori dell'Osmoteca di Versailles sono la nostra più grande fonte di ispirazione in questi giorni, hanno sbagliato quasi tutto, nemmeno ad un club degli alpini nonagenari avrebbero saputo fare di peggio.
      Baci :*
      J.

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Apprezziamo e favoriamo i commenti alle creazioni JICKIEL®, nei post a tema, da parte di quanti le hanno fatte proprie e desiderano renderci partecipi della loro esperienza. Ed i commenti alla profumeria vintage meritevole di revival nei post dedicati. Non abbiamo palle per tutto il resto.

Grazie.

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La vita è breve anche in Profumeria, diamo importanza alle cose che contano, per tutto il resto "spazziamo la moneta per quello che vale"...

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