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venerdì 8 gennaio 2016

Happy J-DAY! 3.000.000!

3.000.000 di visualizzazioni per il solo Jicky 2.0
215.000 per Jicky Truth Fragrances & Lies (su vecchia piattaforma Libero).
77.000 per Jickiel (blog dedicato).

Le visualizzazioni complessive si aggirano sui 3.300.000.
(Escludendo YouTube, Facebook e Google+).

giovedì 7 gennaio 2016

Limiti nella fruizione dei profumi legati alla genesi dei medesimi. Post contro chi non può capire i profumi, ma ne scrive lo stesso.

La composizione di materiali aromatici che chiamiamo profumo, viene concepita da una o più persone (in epoca moderna sempre da più persone, anche quando si parla di un solo "naso") che operano in precisi contesti ambientali e culturali. Quella composizione viene progettata in un luogo, a volte si cerca di dare respiro spaziale a una cazzata locale, con frasi come "viaggiato molto", "ispirato da un viaggio", "ispirato da un giardino orientale"... persiano, della zia che la dava via nei casini di Bangkok... etc. E' il tentativo di allargare il proprio spazio vitale con la panzana, nella evidente percezione della propria condizione di limitatezza o restrizione.

Chanel N°5. Questo profumo importante e celebre, ci aiuterà a rendere più semplice e chiaro questo post. 
Chi dice "il migliore profumo al mondo", chi dice "non mi piace (troppo qua o troppo là)", chi osa dire "che schifo" e sulle strisce pedonali nessuno l'investe! Chi dice "lo andrò a sentire"... chi dice "chissenefrega, ho le mie cose"... "hai salviettine"?
Chanel N°5 (un progetto che è mutato infinite volte sullo schema iniziale) non è un progetto originale del 1921. Beaux aveva lavorato in Russia, era già direttore tecnico per Rallet quando nel 1912 fu lanciato Le Bouquet de Napoleon e l'anno successivo il Bouquet de Catherine (1913) rilanciato in Francia fianco a fianco a Chanel N°5 come Rallet "Le N°1".
E' un profumo pensato per la corte dell'ultimo Zar, Nicola II, Per Grazia di Dio, Imperatore e Autocrate di tutte le Russie (Божию Милостию, Император и Самодержец Всероссийский).
Николай Александрович РомановNikolaj Aleksandrovič Romanov.
Quello di Catherine del 1913, per Rallet, era già Chanel N°5, e non è affatto una questione di "aldeidi"...
Rallet è una società fondata in Russia nel 1843 da due francesi, i fratelli Alphonse ed Eugenie, il secondo era un insegnante di letteratura francese. Candele, profumi, ciprie, saponi, Rallet diviene quasi subito fornitore per la corte dello Zar. La società vede l'ingresso di nuovi investitori e muta in A. Rallet & Co. Poi passa a Chiris nel 1897 (da cui emerserso Coty e Beaux), poi, ma solo per le attività ora ristabilite in Francia, allo stesso Coty (Francois) nel 1926. Controllo e proprietà degli stabilimenti in russia furono persi nel 1917 con l'avvento del Comunismo che confiscò tutto. Tagliamo qua e torniamo al tema.
Un profumo concepito da francesi in terra di Russia cosa può dire a un americano medio, magari di oggi? E' come una tartina di caviale pregiato in mano a un deficiente. Se la sede di Rallet fosse stata stabilita nel 1843 a Casablanca, o nella calda/torrida Catania (anche se il record italiano lo detiene Foggia, con picchi vicini ai 50 gradi registrati nell'estate del 2007). Certamente 3/4 dei profumi della Storia della Profumeria, non sarebbero mai venuti alla luce. Ma non è un discorso di esatte coincidenze, nemmeno avremmo avuto dei sosia! La distanza tra il CLIMA del Marocco e quello del cuore della Russia è abissale. E come non soppesare l'influenza enorme esercitata dalle distanti istanze CULTURALI?

I grandi profumi francesi sono nati tutti a PARIGI! Già solo il clima di Parigi, una città che può non conoscere i tepori estivi in taluni suoi anni più freddi, dovrebbe illuminare anche il più ottuso tra i lettori. Più si allontanano da quel clima e più si devono adattare... Più si allontanano da quel tipo di clima e più i profumi si espongono ai danni che luce e calore producono, è un altro discorso ma vale la pena ricordarlo. 

Quando un americano della Florida giudica un profumo francese... non giudica niente. Ammesso ch'egli stia giudicando un prodotto francese (o europeo) non prodotto negli States in sedi dove la formula viene adattata al mercato americano e ammesso che il prodotto non sia già alterato per cattiva conservazione, facile nel caso si tratti di prodotti sballottati qua e là, in saldo perché vecchi... La vita di un americano della Florida che volge sul Golfo del Messico, si svolge in un clima schifosamente caldo/caldissimo e umido, che rende la sua percezione alterata e squalifica il suo tentativo di argomentare di odori e profumi. Molti autori di stronzate in siti stranieri (come ad esempio un noto business site che tratta di profumi come di piastrelle per pavimenti, e che ha sede in America), non sono nemmeno legittimati a fare quello che fanno dalle più elementari premesse! MA Ricordiamolo, persino l'Europa centrale non è quella mediterranea o atlantica.
Chanel N°5 non è un profumo progettato per climi caldi. Nessuno aveva immaginato di commercializzare profumi pensati per il colbacco e una pelliccia sotto a una pelliccia più grossa, per una cazzo di isola soleggiata nel mediterraneo... Figurarsi per la Florida! Ma si godano i loro incendi, si godano i loro deodoranti per ascelle, ma si diano anche fuoco!
Le note come il "cuoio" (magari "di Russia") non sono pensate per il mondo intero. A un coglione americano o americanizzato della east coast, tiri addosso due litri di diidromircenolo e muschi bianchi, e si masturba il microfallo (gli americani di piccolo non hanno solo il cervello) dalla felicità! Quello che per noi è roba da pavimenti, per una bestia di quelle è un buon profumo. 

Capiamo che il mondo globalizzato è una grande merda. Capiamo che il mondo governato da una ancora più grande merda come la superpotenza americana è tremendo. Ci opponiamo alla loro stupidità da esportazione, alla potenza dei loro mezzi (e non delle loro idee), e alla loro arroganza smisurata, con tutte le nostre forze.
Anche per non assecondare lo strapotere linguistico di quelli che percepiamo come oppressori, cerchiamo di limitare l'uso della loro lingua, e non vogliamo convincerli di nulla, certi di parlare a degli stupidi... Certi che l'ora non sia venuta. E in fondo oggi vorremmo solo... prenderli a pugni. 

Ok. Controllo testo, aggiungere imago. 7 domani.

lunedì 4 gennaio 2016

La corretta "piramide olfattiva" o LA PIRAMIDE INVERSA, di Jicky 2.0

Noi di scena. In Teatro ogni giorno per le prove. 

Il Profumo è lo svolgersi di un percorso narrativo che può raggiungere vette di rara complessità. Noi argomentiamo in sintesi di inizio e fine. Di apertura e chiusura. Di sviluppo. Di moto. Di mutamento. Di trasversalità...

Il resto del mondo perde tempo; o si affida ai markettari del marketing e affini, che non capiscono un cazzo di profumi, di geometria, della disciplina infelice nella quale si credono ferrati! E lo dimostrano con il frutto del loro inutile lavoro: la traduzione di un profumo in forma di stracazzo di piramide (che essendo un triangolo, come cazzo fanno a chiamarla piramide)!? Lo schema tripartito, ormai diffuso in tutto il mondo, è stupido, e innaturale! Nel tentativo di semplificare le cose, quel loro schematizzarle sbagliato e astruso, le ha deformate e le deforma in modo gravissimo. C'è gente, che sulle piramidi è scivolata e gli è andata di cu... In? Anche cambiando articolo determinativo... sempre là gli andrà a finire... 




Link al post del 2013...

domenica 3 gennaio 2016

Il naso cieco e sordo.


Vogliamo fare un regaìn ai tanti butaschei (butta soldi) di tutto il mondo (Google Translator) che non si avvedono di una certa fisiologia dell'apprendimento olfattivo. Ai tanti che perdono tempo leggendo forum di asini internazionali che si prodigano nell'insegnare gli uni agli altri quello che non sanno, ospitando ogni tanto qualche speciale intervento di individui estromessi dal ciclo produttivo per raggiunti limiti di età ma soprattutto per acclarati limiti cognitivi. Come... come se dixe... "ti xe 'na testa de casso", en francais? L'esperienza ci conferma sempre di più nel facile ma più che mai veridico riferimento al "chi sa fa, chi non sa insegna".

C'è un piccolo business che si fonda su circa 3000 disadattati, digiuni di tutto o nutriti di m****, poggianti su "piccolo spaccio" di materie prime di qualità mediamente bassa o squallida, distribuiti un poco su tutto il pianeta, che "giocano" a fare il profumiere, incapaci di capire che la sagoma di cartone di un naso famoso non è tanto distante dalla realtà... I loro miti sono persone da "selfie" da fiera, la cui sostanza è non dissimile da quella delle sagome di cartone. E' un particolare caso di "do it yourself" (in italiano "spignattamento"). Fortunatamente è molto meno esteso di quanto immaginassimo qualche anno fa. Ma è un fenomeno inquinante e penoso, che conduce chi vi razzola dentro, a infelicità certa. Così, come siamo soliti fare per quei deficienti che si riempiono la casa di stronzate di nicchia, proveremo a salvarne qualcuno. Forse non si arriva nemmeno a 3000 persone, nel mondo. Questa soglia non viene superata perché mentre entrano illusi, altri illusi escono dal giro, per tornare alle normali occupazioni o per sputtanarsi gli ultimi soldi (anche indebitandosi) nella convinzione che ci sia un mercato per le loro stronzatine da mouillette & coccodé o ti attacco una cinquina (le dita della mano impresse dopo un sonoro ceffone). 

Chi compra olii essenziali e sintetici dai vari dettaglianti/spacciatori, si rende conto o no, che (ammesso che siano davvero ciò che si è creduto comprare e non siano già scaduti) dopo un paio di anni la roba si altera (perché si altera), si ossida, se può polimerizza (anche dal nervoso di trovarsi in mani cretine); insomma...  che scade!? Come spiegano i decani in azienda, se invecchi insieme al bussolotto ogni giorno non te ne accorgi... ma fidati, è così. Il frigo e ***** possono aiutare ma pochissimo, perché sintetici e naturali, puri, hanno un ciclo vitale breve a volte brevissimo, insomma vanno tutti a reméngo... Se il materiale polimerizza o scioglie i tappi è diverso, prova a dire che ti è arrivato così che  ha sempre avuto quell'aspetto! Si sa, anche mentire a se stessi è una via per per-se-ve-ra-re nell'errore. E che la profumeria di oggi sia più che mai menteuse, non ti giustifica. E' cosa schifosa cercare di imparare una disciplina cominciando dai vizi e dai difetti peggiori!

Jean Guichard, con lo sguardo perso nella disgrazia del figlio che per quanto lo spingi non avanza di un passo (papino, mi fai i compiti che devo andare in barca con gli amici?), ha detto che nella più prestigiosa scuola di profumeria al mondo, sono ben consapevoli di non creare profumieri ma solo tecnici di laboratorio. Che il talento non si insegna. Talento che molti loro "insegnanti" nemmeno hanno mai capito che consistenza abbia, o dove si nasconda.

Cosa fare per "diventare profumiere"? Esci dai forum! sono popolati da perditempo, sfigati e mitomani, uniti da un minimo comune denominatore, l'egoismo e l'esibizionismo. Praticamente se si dessero fuoco farebbero del bene al mondo. 
Non ti sognare nemmeno per un secondo di iscriverti a "corsi di profumeria"! è come chi vende i numeri del lotto... Se hanno i numeri buoni, perché non se li giocano e non se li sono mai giocati?
La maggior parte di chi tiene quei corsi è platealmente un'idiota, che i capelli siano pitturati o no. E se non ha i capelli? tranqui, si pitturerà i peli del muso... Lascia perdere Internet, è una fogna, ci trovi tutto quello che non serve. Il metodo Jean Carles? non serve a niente. 

E... L'Arctander? L'Arctander? Paura eh... Puoi leggerlo, sì. Non fa male, ma non fa nemmeno miracoli... Siamo certi si fosse già capito.

Non ti fare spiegare niente! La piramide olfattiva, uh... che grande cagata! Non esiste un profumiere serio, intelligente, dotato, che perda tempo con quella "espressione" grafica invertita! Noi a volte ci sentiamo chiedere questa schematizzazione, ma è peggio di una croce. Non ha senso. L'ambrocenide, le rose sintetiche, le vanilline, gli oud sintetici, alcuni muschi, ed un mare di altre molecole, sono e di testa e di cuore e di fondo. Quindi? Teste di cazzo! E non perdete tempo con le voci dichiarate su Fragranticazz (ricordatevi che è un business-site, non un sito "amichevole" o di carità, e che tutto è pilotato nel segno del "do ut des/dò purché tu dia": testi, commenti, voti). Quando anche un brand serio "elenca" le note con uno schema, si tratta sempre di traduzioni. "Legno di cedro" di solito sta per "cedramber", e/o iso e super. Se nella formula c'è acetato di geranile (geranyl acetate), in presenza di note citriche sarà facile chiamarlo petitgrain, lemongrass. In assenza... coriandolo. Ovvio che non c'è coriandolo né lemongrass né petitgrain... Come di solito col cazzo che in un profumo si usa neroli! Per i produttori di profumi standardizzati i naturali sono un costo ma soprattutto una rottura di coglioni. L'albero di agrumi per la profumeria di oggi potrebbero tagliarlo sotto. Sradicarlo e passare al mais... Chissà perché la profumeria moderna dipende (nel campo degli aromi cui ci riferiamo) più dagli scarti del mais che dagli agrumi... Jicky 2.0, accipicchia... Se non è cerume animato, mi hai proprio messo una pulce nell'orecchio...

Le famiglie olfattive, il gioco di società dell'insulso club della Société Française des Parfumeurs, è cosa buona per chi non ha passatempi, soldi per andare a comprare sesso, il cane da portare a pisciare, cazzate delle quali abbiamo già detto... Servono solo a chi tiene i corsi per intrattenerti ore e ore sul nulla (è un metodo che usano anche gli psicologi e altri menarrosti* che dipendono dal "gettone" o dalla "seduta")... Mentre provano a spiegartele, qualcuno ti entra in casa sfondando una finestra. Se ti portano via tutto, te lo sei meritato. 
Il metodo Jean Carles non serve a niente. Perché? Si dà per scontato che le persone abbiano un buon naso, buona memoria e magari un cervello creativo. Purtroppo non è affatto così. La maggior parte delle persone è cieca e sorda di naso. 


Open Space:

E se uno è sordo, dipende dalla sordità, a volte non basta alzare il volume della musica! Il sordo ti fa incazzare, poverino. Lui è il primo a essere incazzato col mondo, cazzo SONO SORDO! Non irridiamo nessuno, può capitare anche nel corso della vita. Una esplosione, un infezione virale, possono rendere sordi. Non lo sapevate? Una infezione con febbre altra, una influenza per dire... può togliere persino il senso dell'olfatto... o rovinarlo per sempre. Siamo fatti di ricotta... Come esseri umani siamo poi tutti votati alla deficienza etimologica, in quanto invecchiamo**. In corner c'è chi si libera, si smarca è grida, c'è anche l'alzheimer! Bravo! Chi è sano si goda la salute, i medici fanno quel poco che possono. E ricordate che di molte patologie che non occupano corsi universitari, niente sanno, quindi quando il medico non sa rispondere... O si arrampica sugli specchi... Ricordatevi la parabola di prima! che qualcuno potrebbe avervi visti uscire di casa! E che ormai se suona l'allarme, per il fastidio, i vicini di condominio chiamano l'amministratore per protestare, e non chi dovrebbe vigilare sui vostri beni ma ha ricevuto la Playstation proprio pochi giorni fa! Mannaggia! Correte a casa!

Ripresa:

Il naso sordo è quello di chi sente quel che sente; ma NON sente quel che veramente c'è, perché NON lo sente! Eppure io ci senti benissimo, dal naso! Dirà così la vanagloria di qualcuno di inutilmente sicuro di sé.
Rincariamo la dose. Non esiste solo l'anosmia, esistono LE ANOSMIE specifiche. E sono diffuse anche tra i profumieri. Che le vivono come giusto che sia come delle menomazioni. Ma anche chi ha il potenziale per decriptare ogni molecola con il naso (in sede "recettoriale") non è detto riesca ad orientarsi mentalmente. E qui arriviamo al nostro cadeau per gli amici, per i butaschei, e le genti tutte.

Il disegno dal vero. Il lobo occipitale.

Sebbene altre pratiche insegnino a "vedere" niente meglio del disegna dal vero si radica in modo tanto profondo nel cervello. In quanto il disegno costringe l'occhio a dimostrare al cervello di avere inteso ciò che gli sta davanti per la via del senso esteso che è il tatto. L'occhio dovrà dimostrare alla coscienza di avere realmente inteso tramite la traduzione "grafica"... Il disegno. Se riesci a disegnare la maniglia di una porta, stai imparando a vedere VERAMENTE, pretendendo dal tuo senso della vista molto di più quello che di solito gli si chiede (vederla per aprirla). Se dimostri a te stesso di saperla disegnare, comprendendone la forma, le ombre e le luci, allora sarai sulla buona strada per educare il tuo naso. Sarai sulla strada giusta per insegnare a vedere, a sentire, al tuo naso.
Se non sai disegnare, smetti di cercare critiche. Tieni solo gli olii essenziali utili per i suffimigi, tanto è tutta roba che scade presto, se vivi in luoghi caldi e assolati, anche prestissimo. Così come c'è chi non saprà mai disegnare bene, ci si deve rendere conto che non tutti possono capire i profumi e che non potrà una persona per l'altra, aspirare a fare profumi. 
Concludendo: non corsi di profumeria, ma corsi di disegno dal vero! Non aromachemicals ma lapis (e carta)! 

La medianità. Il lobo frontale e l'olfatto.

Questo testo lo pubblicheremo l'anno prossimo, 2017 aera vulgaris. Se Dio vuole. Ma se avete capito il titolo, avete già capito tantissimo, siete anche molto più colti della media, e saturno in congiunzione con urano, al vostro gomito gli fanno un baffo con l'indelebile...

Oggi, 33 dicembre 2015 aka 2 gennaio 2016.

*menarrosto= temporeggiatore
**l'invecchiamento inizia con la fine dello sviluppo

PS: bozzetto di ipotesi "scolastica": Primo anno matita e carta, modelli in gesso (ed escursioni nella natura con esercizi  negli spazi aperti). Secondo anno, i promossi passano ai pastelli colorati, acquerello per i più bravi, modelli viventi (ed esercizi yoga). Terzo anno, si inizia a disegnare con i naturali. Quarto anno, si inizia a disegnare con i sintetici. Quinto anno, come se non ci fosse... Nessuno può rifinire un profumiere, consegnare diplomi di quel tipo, diplomi di concorrenza. Quello incapace vi rivelerebbe stronzate, quello capace invece non vi rivelerebbe per nessuna ragione al mondo i suoi segreti, perché perderebbe se stesso. Tanto vale considerare quattro anni così e confidare che chi ha imparato finalmente a disegnare, maturando nei propri talenti, possa invocare su di sé la benignità dell'Altissimo.

giovedì 31 dicembre 2015

+10. ♕Jickiel®. Haute Parfumerie à Venise. La decisione nella forma. La forza nella sostanza.

♕Jickiel®. Haute Parfumerie à Venise.
Nel corso del prossimo anno, bisesto, non sono previsti nuovi lanci, il 2015 è il decennale dal primo "profumetto" venduto nel 2005 dal nostro vècio. Si è deciso di concludere nel corrente anno la definizione del carattere dei progetti elaborati nel decennio passato (e tenuti non proprio "segreti"):

93 aka Thelema Eau de Parfum.

Graal aka Holy Grail Eau de Parfum.

Peaux d'Extase Eau de Parfum.

L'Oeil d'Eau Eau de Parfum.

Aiwass aka Almighty Eau de Parfum.

5ever (fivever) Eau de Parfum.

Adi aka Hallucinogenic Honey Eau de Parfum.

Salopette aka Cthulhu Eau de Parfum.

Ophelia aka Ô Phelia Eau de Parfum.

Ida's Roses Eau de Parfum.


♕Jickiel®. La decisione nella forma. La forza nella sostanza.
Poi ci sono questi 3 del 2011, che inviammo (da testare*) nel 2012 alla responsabile della divisione accessori di una grossa azienda italiana (etc, on s'en fout), saranno presto migliorati grazie alle nuove abilità acquisite (segue copia incolla da email inviata all'epoca):

> 1) SOUFFLE' DOUX DE L'AMOUR: rosa gourmand, mela rossa caramellata,
> polpa di banana, caramella mou, gelsomino calabrese, fondo ambrato
> innovativo

> 2) FORESTA DI SETA: liquirizia, sandalo di mysore, banana, latte,
> rosa, ribes frutto, fragoline di bosco, ambra, muschio 

> 3) VOLUPTUOUS (Shiva): limone, ribes, incenso, davana sensualis,
> gemme di ribes (bourgeon de cassis), foglia di pomodoro, sandalo,
> oud, zucchero filato.


777, J20 ed Electric Water girano tra i lettori di Jicky 2.0, nel "deep blog", già da almeno 3-4 anni, quindi li diamo per pubblici.

*Piacquero e chiesero "quanti ne potevamo produrre"! Volevano il prodotto finito e imbottigliato. Salatini e aperitivo!? Niente, volevano metterci solo il loro cazzo di nome... Capimmo che, "al solito" si trattava di brand che appiccicano etichette a roba fatta da altri nella continua caccia alla offerta più vantaggiosa. "Soufflé Doux de l'Amour" passò di mano e uscì (praticamente identico), successivamente (con altro nome, ed un evidente risparmio in formula), sul mercato, per un marchio attualmente appartenente al Gruppo Richemont; fu un semplice caso? Da allora... col cazzo! Fatevelo fare e finire il progettino dai soliti terzisti minidotati, ma senza il nostro zampino! Ma... se ci è sfuggito uno scoiattolo, oggi possiamo contare su di uno dei più grandi e straordinari Zoo al Mondo! E... come è noto, le cose sono MOLTO cambiate da allora! I panni nuovi sono nettamente migliori di quelli vecchi...
Attorno a una cosa che si rafforza e cresce, a una realtà che si espande, tutto tende ad apparire sempre più piccolo. Ogni cosa è animata da forze che producono continui ridimensionamenti, continui mutamenti... Nuovi equilibri. 

Calvin Klein, Eternity Now, for Men.

2015, IFF
Dopo la mer** malcagata di Reveal Man (Calvin Klein), ecco il nuovo Eternity Now.
E frescolino e fruttato, e no... non fa schifo. 
E' come entrare in doccia dopo tua sorella. C'è il vapore del suo docciaschiuma... ma tu usi il tuo, che è meno coccobello-coccofresco e vanillina da pandori. La povertà è oggi la maniera in cui i profumi stanno su, nonostante le non vendite. Pensiamo a l'Homme Ideal di Guerlain, ovvero come costruire un profumo da niente con niente e vantarsi pure.
Eternity Now si salva grazie a una nota aniciata rinforzata da materiale ozonato, e buffetti di chimica floreale dai noti fruttati, tanto per tenere all'esofago quella ormai obbligatoria sensazione di rigurgito che sembra il marchio della bestia, dell'antiprofumeria che oggi vende vetri, con alcool denaturato colorato e aromi più o meno schifosi.
Ma Eternity Now, non fa schifo. Se te lo regalano puoi mettertelo, se è l'unico profumo che hai in casa...

Rating: 1/5

Tema: M. Micallef

Hai presente Reminiscence? Stessa M... Mica roba da comprare vero!


Capisci tutto dal nome puntato, dalla grafia ignorante, dalla scemotta dizione "Paris"! quando loro stessi ripetono di essere di "Grasse"!

E sapete cos'è Grasse dopo il 1970 circa, perché ve lo abbiamo spiegato...

Basta!