...CONTENTI?

sabato 8 agosto 2015

Teazzurra Guerlain for... boh.

2015, T. Wasser... (davvero)?
Uno di quei profumi che dimentichi già mentre lo annusi, per la serie "oh Cristo! ma che roba è"? Elizabeth Arden Green Tea 1999? O Elizabeth Arden Green Tea Lotus 2008!? O Green Tea Yuzu 2014? No, è più Elizabeth Arden Green Tea Bamboo... Niet, è un Guerlain.

Ah, beh, allora lo dicano! Vogliono fare harakiri? Lo stanno facendo!

Tè... Tè-(o)-dioso insopportabile citrico-ozonato al floralozone/calone.

Rating: ZERO


And now... 



TAKE TIME 4 A JICKY 2.0 LAMP CAT N' ROSES !

venerdì 7 agosto 2015

Oud Ispahan, D DIOR (di Dior).

2012, Francois Demachy.
Dior piegato allo stile dell'ultimo Amouage? Se stiamo sulla nota ambrata rafforzata dal cheappissimo ambrocenide, possiamo affermare che alla data del lancio i due stavano su medesimi criteri costruttivi (o della buona profumeria distruttivi), sì in decadenza qualitativa più o meno ci siamo.
Rosa/oud che ricorda quelli synth di Montale, patchouli immancabile e sandalata qui in fronte, sbam; che ha più del sandalo da spiaggia che del sandalo indiano...
Oud Ispahan è di buona concentrazione ed ha un fondo ambrato molto secco, l'ensemble può dare veramente molta noia o fastidio, se indossato alto, cioè a dire... è un profumo "da caviglia". 
Perché lo ammettiamo, è una costruzione sbagliata, tale è questo "esclusivo" di Dior, ma non è un profumo "orrendo"...
Nel drydown c'è un breve ma costante effetto bagni pubblici (perché scrivere cessi parve a noi tra gli appunti meno "esclusivo"): potrebbe essere un blend di muschi toccato da etilene brass. e virgole floreali sfuggite al controllo nel momento "rosa".
Questo aspetto percettivo in profumeria è ciclico e ricorrente, quindi forse non è così drammatico come potrebbe sembrare; in fondo, nelle grandi città (Metropoli+s noi lo lasciamo a Fritz Lang), una a caso... Parigi, siamo immersi in odori decisamente peggiori.
Sì, Oud Ispahan ci ha lasciati perplessi ad ogni assaggio.
Alla fine la domanda che ci ponevamo più spesso era...
ma che senso ha?

Rating: 1-2/5


Settembre 14 Revisione e pubblicazione Agosto 15


giovedì 6 agosto 2015

Ambre Nuit D D OR (by Dior).

2009

Pare una base ambrata vecchia come il cucco pasticciata da un vecchio bacucco. 
Per la serie c'erano meno maldestri (83 anni fa)...
Invece è iso e super, habanolide, ambrox, ethylene brassylate, cedryl methyl ether...
Pufff...
Più pepe rosa che rosa. Più pompelmo che bergamotto.
Ne facciamo mezzo litro in mezz'ora. Squalificante per un grande marchio.

Rating: ZERO
Settembre 14 Revisione e pubblicazione Agosto 15

mercoledì 5 agosto 2015

Gris Montaigne D D OR (di dior).

2013 F. Demachy
Una tristezza di bagnoschiuma molto agrumato e poco floreale, non rosa.
Patchouly, iso e super, ambrox, oakmoss di plastica, sembra un Creed...
E ha ragione di... Cioè ha solo torto. Sempre torto!
Waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa|! (reazione isterica con lancio della mouillette parigina presa da Lafayette e punzonata Christian Dior Paris, etc).

Rating: ZERO

Settembre 14 Revisione e pubblicazione Luglio 15

lunedì 3 agosto 2015

Leather Oud D D OR (di dior).

2010, F. Demachy
Un profumo gradevole costruito su base animalis, base pronta animalica, con nota cuoiata, che bellamente si amalgama con note boisee affini, è il caso della nota oud ed è proprio il caso di Leather Oud. Fondamentalmente un cuoiato con effetto Kouros-sottopalla.
Non contiene vero zibetto, ma la sua sostituzione chimica... Contenti gli animalisti, col cono gelato in fronte, gente che nasce così, e così rimane.
LO, è intenso. Ma, avevamo noi forse bisogno di una lezione anni '70-'80 sul cuoio, riportata pedissequamente nei nuovi flaconazzi con tappo magnetico di dior (D D OR)?
No. 

Rating: 1/5



sabato 1 agosto 2015

Estate maestra. Profumi "vintage", pallonari, polli e... asini.


L'afa può tornare ma a nord est dell'Italia, da 4 giorni si dorme con la copertina di lana o addirittura il piumone, perché di notte fa decisamente fresco o freddo. E di giorno si torna a percepire l'aria come cordiale, decisamente respirabile, mentre l'abbigliamento si fa meno nudo. Anche la funzione olfattiva ringrazia...

L'estate ammazza i profumi, abbiamo ragionato in questi termini l'estate di due anni fa. Ne ammazza la percezione, ma quel che è peggio, ne ammazza la fibra costitutiva.

Ed in effetti, c'è una soglia poco sopra i 30 gradi che i profumi li stermina protraendosi.

Ragione (tra le altre) per la quale, la sopravvivenza intatta di un profumo al fattore tempo, si fa assai complicata se il prodotto rimane a scaffale come se Roma o Catania fossero Trento o Venezia, sfortunatamente (per i profumi) queste differenze sono critiche ed a volte drammaticamente enormi. Senza opportuni accorgimenti, che il commerciante sino ad oggi non ha mai adottato, i profumi si alterano e schiattano, c'è poco da fare. E allora i 36 mesi sul fondo dei flaconi prendono senso. La scadenza andrebbe programmata in base a criteri luminosi e termici. E forse ci si arriverà in tempi non troppo lunghi, perché quando un grossista invia un grosso quantitativo di profumi ad Amalfi, in coscienza sa che l'azzardo c'è tutto. Ma il camion sotto il sole che viaggia verso regioni assolate con la merce a 40-50 gradi, ha senso? Ma non dovrebbero nemmeno spedirli! Per tagliare la questione di netto, nelle regioni calde e assolate la profumeria alcolica non dovrebbe nemmeno essere in vendita. Sono ovvietà che si tacciono per potere vendere. 

Oggi ci troviamo il Caleche del 1970 di Belluno che è perfetto. E il Caleche di Reggio Calabria che sa di liquore e perfetto proprio non è. E vale per ogni altro profumo, c'è quello più fragile/instabile da un pdv chimico e c'è quello più resistente ai traumi. Ma più o meno sensibile l'alterazione c'è sempre ed è drammatica perché non permette univocità di intendimenti. Il Captain che è stato maltrattato non odora affatto come quello che è stato conservato con il rispetto che si deve ai più fragili tra i naturali. E via discorrendo...

Per ora ribadiamo il consiglio, di non acquistare profumi che abbiano oltre 10 anni di vita alle spalle, dal solco pianeggiante del fiume Po a sud proseguendo. E di evitare  in questo senso totalmente la penisola iberica, la Grecia, etc. Facendo anche molta attenzione ai profumi d'annata reperibili online stanziati nel sud della Francia, il cui clima è decisamente inadatto alla conservazione dei profumi nel medio e lungo termine.

E per quel che riguarda il Nord, di fare attenzione al luogo del ritrovamento. Negozi con profumi su scaffalature a soffitto, no, follia di commercianti senza un briciolo di amore per la conservazione dei profumi! Quelli in alto sono in un forno e spesso sono pure vicini alle illuminazioni elettriche.
Negozi con vetrina irraggiata dal sole via alla larga! Tirano la tenda? Ma tirassero per sempre giù la saracinesca, vendano mattonelle...

Se si tratta di acquisti online sapete benissimo che trattasi di puttanaio, gente che compra al sud e porta a Milano o dove diavolo vive, ce n'è. Gente che ricarica con la grappa anche. Fotografie che non corrispondono. Ma anche fotografie che dovrebbero parlare per i profumi, si sa, oggi pullulano gli esperti... Nel dubbio sull'esperto, non accettate consigli da nessuno.

Prezzi. Ricordate che internet non è solo luogo di ricerca di informazioni per voi, lo è per tutti. Un buon profumo d'annata, PERFETTAMENTE CONSERVATO, DEVE costare SEMPRE, più delle versioni successive, è una legge universale. Nei termini di qualità costruttiva e conservativa possiamo affermare che il "mercato" di questi profumi è ancora abbordabile per ragioni di insipienza. Alcuni profumi d'annata sono rarissimi ed il loro valore reale è ben superiore alle quotazioni attuali anche talvolta apparentemente alte. Certo, occorre "parametrare" l'oggetto ad una serie di riferimenti che lo qualificano e che giustificano il suo "valore".
Un profumo che per qualità e rarità si vende a 300 euro, non potete trovarlo a 50 euro, né credere alla favola della vecchina eterna che vende a 90 anni profumi (senza che la GDF le abbia ancora sigillato il negozio). Il profumo che sparisce a Taranto o Napoli/Casoria e riappare come per magia presso un strambo truffatore (addobbato da collezionista) a Ravenna... balle e prezzo appetibile, troverà sempre un pollo che lo compri.
Guarda che affare... Poi arriva... e l'affare è una merda.
Le truffe abbondano, e se non è vero che un profumo che costa poco sia sempre una truffa, possiamo a ragion veduta dire che solitamente un profumo che costa poco presuppone che il venditore sappia che vale poco, o che non vale niente. Perché ha fatto la vita del rinnegato vicino alla caldaia, o perché trattasi d'ingombro senza valore.

Ora anche i truffatori in rete alzeranno il prezzo, purtroppo la raccolta di email di perizie di profumi deceduti è molto lunga e ci rende bene l'idea di come stiano le cose. La nostra fortuna è di avere consumato la suola delle scarpe in cerca di profumi quando s'incontrava solo qualche avveduto tedesco in trasferta, e di avere poi affidato il setaccio a satelliti addestrati a riconoscere i profumi secondo criteri rapidi, visivi prima che olfattivi. Oggi francamente, andare a cercare profumi nei negozi del nord, vuol dire matematicamente trovare quello che tutti i precedenti hanno rifiutato, vuol dire fermare il braccio del negoziante che li sta buttando alla discarica...

Ma chi crede alla favola della "vecchina eterna", e dell'affare online gestito da qualche ambulante malattia mitomaniaca, che ha trovato magari una catacomba di Chanel nelle viscere di Trani... si avveda della propria asinina dabbenaggine.

PS

Poi c'è l'asino scientifico. Quello che compra un profumo cotto su eBay o dal guru improvvisato di un gruppo di Facebook, e dice "ho fatto un affare, questo profumo è buonissimo ed è perfetto"...  Poi gli chiedi quanti ne abbia già sentiti e risponde: "questo ho sentito"... Ah, e quindi è "perfetto" rispetto a cosa? 

E avrete capito, una volta di più e meglio, perché non possiamo reggere un solo minuto i forum, ed i luoghi virtuali simili dove l'asino accarezzando l'asino lo fa sentire meno stupido e meno solo.

Desigual Sex (for women).


Di Desigual è irritante tutto, noi boh... 

...ma un vestito spagnolo non è come dire un vestito cinese? Un recente sondaggio inter nos si è concluso con un verdetto: "asfaltare tutto a ovest dei Pirenei". 

Siamo forme simbiotiche con i nostri profumi: temiamo il sole, non amiamo il caldo, etc. 

E qui ci starebbe bene una cosa qualsiasi. Tutto sarebbe preferibile allo scrivere di questa ***** di a-profumo (a privativo); tipo: "che camicia mettere alla cresima di Filippo"? 

Peccato non poterla spiegare, prima di stirarla...


Ssss!
Desigual ha lanciato alcuni profumi, li ha lanciati... ma si fossero rotti tutti! 
Por desgracia ... algunos han llegado a la perfumería. 

Prendiamo SEX, tondo e viola lutto con doratura opaca sul tappazzo, che pare una ghirlanda di vetro nel perfetto "i tuoi cari" style...
Ma SEX? Da ravanarsi gli zebedei antisfiga! ma a migliaia di metri dall'eccitazione.

L'irresponsabile firma è tremebonda, Daphne Bugey. Chi c**** è? 
Non vuol dire molto, ma poniamo valga qualcosa...
Ha firmato i Dsquared2 He Wood e She Wood e pure Wild (il flop selvaggio). Ha firmato molti Le Labo, un Eau d'Italie (che c**** è? non è niente, passa subito)... Custo Barcelona, persino un Byblos mai visto, forse interrotto ancor prima del lancio... Pensate i virus, che stronzi, bastava una forte infezione virale, sì da renderla anosmica, e invece no.
E oggi non l'avremmo fra le palle, e invece no. 

Sex è un bolo che non va né su né giu, plastilin-vanillinato, con ectoplasma fruttato cassis, remota base di schiff dai fiori indecifrabili... Gled assorbiodori se la cava decisamente... meglio. Ci sono i soliti iononi (do cojòni)... 

L'unica voglia che mette è di mette-rsi un dito in gola! Questi sono i profumi di oggi!
Questo viene 30 euro? E se l'avesse mollato a Le Labo sarebbe venuto 130 euro, 
e stessa *****!

Vengano pure ancora, ma vengano contro un muro!

Rating: ZERO


Gucci Bamboo, for boo...